inNaturale
Home
>
Equinozio d’autunno: leggende e miti legati alla data

Equinozio d’autunno: leggende e miti legati alla data

All’equinozio d’autunno sono legati miti e leggende che hanno per protagonisti déi pagani, eroi, spiriti, cicli naturali e rituali antichi.

L’equinozio d’autunno è da sempre considerato un momento di passaggio e all’evento astronomico sono legati miti e leggende di origine antica. Per i Greci il passaggio dalla stagione calda a quella fredda era segnato dal mito di Persefone, mentre per i celti l’uguale durata di dì e notte è associata al dio Mabon. In Oriente le credenze sono ancora diverse e protagonisti della tradizione sono defunti e foglie d’acero.

Equinozio d’autunno: leggende e miti legati alla data
@envatoelemnts

Equinozio d’autunno: leggende e mito greco 

Tra le leggende più famose collegate all’equinozio d’autunno troviamo quelle greche che fanno riferimento al mito di Persefone, Demetra e Ade. Secondo la tradizione la prima, figlia della seconda e di Zeus, sarebbe stata rapita dal dio dei morti e trascinata nell’oltretomba come sua sposa. La madre Demetra, dea della caccia e del raccolto, avrebbe, dunque, iniziato a cercarla e, disperata, avrebbe smesso di prendersi cura della terra, condannando gli uomini alla carestia

Zeus, sarebbe, allora, sceso negli inferi per riportare Persefone a Demetra, ma il piano sarebbe riuscito solo in parte. La fanciulla, mangiando sei chicchi di melograno, frutto dell’Oltretomba, si sarebbe condannata a non poter più lasciare l’Ade definitivamente. Ella tornerebbe, dunque, sottoterra per sei mesi all’anno, in autunno e in inverno, mentre risalirebbe in superficie in primavera ed estate. Lo stato d’animo di Demetra determinerebbe così l’alternarsi delle stagioni.

Significato dell’equinozio d’autunno e Mabon 

Nella tradizione celtica l’equinozio d’autunno è chiamato Mabon e le leggende collegate alla data si sviluppano intorno alla figura dell’omonimo dio. Il mito ricalca quello greco. Mabon sarebbe il dio gallese di caccia, vegetazione, giovinezza e raccolto, figlio di Modron, la Grande Madre. Egli sarebbe stato rapito e portato lontano da quest’ultima a soli 3 giorni di vita. Sarebbe, dunque, stato costretto a vivere ad Annwn, l’Oltretomba, fino al momento della liberazione, anni dopo. Secondo molte versioni il suo salvatore fu Re Artù

Il mito giustificava, ancora, una volta il cambiamento delle stagioni, ma collega anche l’equinozio al concetto di separazione. Nel neopaganesimo Mabon è oggi una delle otto festività dell’anno, la prima del semestre oscuro e l’ultima prima di Beltane, il capodanno. Fin dall’antichità il passaggio veniva celebrato rendendo omaggio al secondo raccolto e condividendo banchetti in cui i cibi autunnali erano assoluti protagonisti.

Equinozio d’autunno e leggende in Giappone 

Leggende e credenze hanno fatto sì che in Giappone l’equinozio d’autunno sia una vera e propria festa, chiamata Shun-ki. I giapponesi pensano che, in tale momento di passaggio, il velo che divide il mondo dei vivi da quello degli spiriti si assottigli e avere contatti con questi ultimi sia più semplice. 

È, dunque, tradizione per le famiglie recarsi a visitare i propri morti e prendersi cura di loro ornando le tombe. Per la stessa ricorrenza l’usanza prevede anche che si ammiri in compagnia la pioggia delle foglie di acero.

Le leggende legate all’equinozio d’autunno sono moltissime. Per i druidi la festa prendeva, per esempio, il nome di Alban Elfed e scandiva un passaggio dal periodo della fatica nei campi alla stagione di riposo. Tra i simboli trasversali della ricorrenza si possono ricordare il melograno, le mele, il grano che rappresenta il raccolto e la cornucopia che incarna l’abbondanza. Alcune credenze narrano persino che dopo settembre sia sconsigliato mangiare more, perché contaminate dalle forze oscure.


Alice Facchini
Alice Facchini
Scopri di più
Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
Scopri di più
Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte