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Energia solare: investimenti in crescita ma non in Europa

Energia solare: investimenti in crescita ma non in Europa

L’energia solare ha ricevuto nel 2017 più investimenti di tutte le altre forme di energia tradizionale combinate. Un rapporto delle Nazioni Unite mostra un trend in crescita per le energie rinnovabili ma non nel nostro continente.

L’energia solare ha ricevuto nel 2017 più investimenti a livello mondiale di carbone, gas e nucleare messi assieme. A raccontarlo è il rapporto Global Trends in Renewable Energy Investment 2018 redatto dalle Nazioni Unite che ha dato una dimensione alla tendenza che in questi anni ha superato le forme di energia «tradizionali» aprendo un nuovo futuro per le rinnovabili.

Solare principe delle rinnovabili

Nonostante gli sforzi di alcune amministrazioni controtendenza come negli Stati Uniti il destino delle forme di energia più «tradizionali» pare segnato. Lo dice un rapporto delle Nazioni Unite che ha evidenziato come le energie rinnovabili nel 2017 hanno registrato un vero e proprio record di interesse a livello mondiale superando gli investimenti combinati di tutte le altre forme di energia non rinnovabile come carbone, gas e nucleare.

In cima alla liste è l’energia solare che lo scorso anno ha raccolto oltre un quinto degli investimenti mondiali nelle fonti rinnovabili per una cifra record di 129 miliardi di euro, il 18% in più rispetto al 2016. In seconda posizione si è attestato l’eolico. Secondo le Nazioni Unite si tratterebbe di un anno da record sia per gli investimenti che per la quantità di energia generata grazie ad essi. Nel 2017 sono stati commissionati impianti in grado di generare 157 gigawat: molto di più dei 70 inizialmente stimati evidenziando una vera e propria esplosione di interesse per le rinnovabili.

Solare più economico dal 2020

Nell’ultimo decennio la mole di investimenti a livello mondiale ha portato la quantità di energia globale prodotta da fonti rinnovabili dal 5% al 12% attuale. Siamo ancora lontani da una cifra in grado di fare effettivamente la differenza, ma la tendenza è innegabile e grazie agli sforzi, 1.8 miliardi di tonnellate di CO2 non sono state immesse nell’atmosfera terrestre. Secondo le Nazioni Unite la tendenza è destinata a crescere ulteriormente quando i costi di produzione per le tecnologie rinnovabili saranno inferiori a quelle tradizionali, un cambio di prospettiva che dovrebbe arrivare attorno al 2020.

Cina locomotiva, Europa in stallo

A fare da traino in questo settore dell’energia pulita è sorprendentemente la Cina, uno dei paesi che maggiormente contribuiscono all’inquinamento del pianeta. La Cina da sola conta per quasi metà dei nuovi impianti e super-impianti commissionati nel 2017 confermando così un trend che vede il gigante d’oriente in prima fila nel settore. Altri paesi come Svezia, Messico e Australia hanno più che raddoppiato gli investimenti finanziari nelle fonti rinnovabili con crescite oltre il 100%.

In controtendenza invece Stati Uniti e Europa. Al di là dell’Atlantico gli investimenti nelle rinnovabili 2017 sono scesi del 6%. A fare da coda invece in questa particolare classifica è a sorpresa l’Europa dove, secondo il rapporto, gli investimenti nelle rinnovabili sono crollati lo scorso anno del 36% anche a seguito dei forti finanziamenti manenuti nell’ultima decade e alla difficoltà di mantenere alto il livello di investimenti in un clima economico incerto.


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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