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Ecocidio: la proposta di istituire i “crimini contro l’ambiente”

Ecocidio: la proposta di istituire i “crimini contro l’ambiente”

La parola ecocidio inizia a essere pronunciata tutto il mondo. La proposta è di trasformarla in un crimine di competenza della Corte Penale Internazionale.

Negli scorsi anni la parola ecocidio era ignota ai più. Il rapporto dell’umanità con la natura sta cambiando e si fa strada l’ipotesi di istituire i crimini contro l’ambiente, per renderli di competenza della Corte Penale Internazionale. Una campagna ha già preso piede in tutto il mondo e fra i leader si trovano personalità importanti. Le difficoltà e le resistenze non mancano, ma, forse, il traguardo si avvicina.

Ecocidio

L’ipotesi di istituire l’ecocidio:

Il suggerimento sull’ ecocidio è stato avanzato alla Corte Penale Internazionale da John Licht, ambasciatore di Vanuatu. L’uomo ha sostenuto che Vanuatu, piccola isola nel Pacifico, è stata devastata da attività connesse ai combustibili fossili e che fosse inaccettabile che i responsabili rimanessero impuniti. Ad oggi la Corte può giudicare i crimini di genocidio, contro l’umanità, di aggressione e di guerra. L’ecocidio è da intendersi come danni arrecati all’ambiente tali che il pacifico godimento di quel territorio da parte degli abitanti ne sia gravemente compromesso. Nel panorama internazionale non esistono precise norme su tale reato e renderlo di competenza della Corte implica una modifica dello Statuto di Roma.

La campagna sull’ecocidio:

Gli attivisti sostengono che dedicare attenzione all’ecocidio sia un dovere. Renderlo un reato significherebbe andare oltre i provvedimenti astratti. I colpevoli sarebbero effettivamente passibili di persecuzione legale e di arresto. Macron in Francia sta concretamente operando a livello nazionale, come altri parlamentari altrove. Anche il Papa si mostra favorevole all’ipotesi. La campagna Stop Ecocide ha molti grandi sostenitori. La cofondatrice del movimento Jojo Mehta ha sottolineato che una modifica alla legge segnerebbe anche un decisivo cambio di mentalità. Secondo Rebecka Le Moine, parlamentare svedese, ora si tratta di trasformare le buone intenzione su carta in legge e fatti.

Le difficoltà:

Trasformare l’ecocidio in un reato di competenza della Corte Penale Internazionale non è semplice. David Whyte della University of Liverpool è convinto che sia fondamentale. Ha però sottolineato che nulla cambierà davvero finché non verrà intaccato l’attuale modello di capitalismo. Rachel Killean dalla Queen’s University Belfast ha affermato che potrebbe rivelarsi complicato soprattutto dal punto di vista legale. Servirebbero infatti un individuo responsabile e un’intenzione e, nel caso dell’ecocidio, risulterebbero piuttosto ambigui. Un altro ostacolo è poi rappresentato dagli interessi economici che potrebbero orientare la politica a una strenua resistenza.

Il dibattito sull’ecocidio e la volontà di vedere la questione regolata a livello internazionale sono un segno della crescente attenzione verso l’ambiente. Di certo non possiamo aspettarci che gli ostacoli siano superati agevolmente in virtù della legittimità morale del proposito. La razionale tutela dell’ambiente, comunque, è una priorità e ogni passo verso di essa è già un traguardo.


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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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