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Ecco come l'agricoltura biologica potrebbe sfamare l'Europa entro il 2050

Ecco come l'agricoltura biologica potrebbe sfamare l'Europa entro il 2050

Una nuova indagine di scienziati francesi immagina cosa bisognerebbe fare per portare l’agricoltura biologica ad essere la principale fonte di sostentamento per l’Europa.

Un sistema di agricoltura biologica in grado di sfamare l’intero continente europeo è possibile. Ed è possibile anche in tempi relativamente brevi. Ne sono convinti i ricercatori francesi del CNRS, il Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica d’oltralpe. Rispettando alcuni criteri specifici sarebbe per gli scienziati un obiettivo possibile addirittura entro i prossimi 30 anni, prima del 2050, nel rispetto dell'ambiente e delle persone.

agricoltura biologica

La necessità di una agricoltura biologica per l’Europa

Le sfide alimentari nei prossimi decenni non mancheranno di certo. La principale causa di preoccupazione è certamente la crisi climatica. Un clima sempre più imprevedibile sta mettendo a rischio la quantità e la qualità delle produzioni. Allo stesso tempo la popolazione continua a crescere rendendo necessario un aumento graduale e costante della produzione.

Per gli scienziati sarebbe possibile vincere questa sfida senza pesare eccessivamente sulle risorse ambientali. Anzi, sperano, riducendo l’impatto attuale dell’agricoltura sull'ecosistema passando invece ad una Europa con il 100% di agricoltura biologica. Ma come sarebbe possibile?

Cosa bisogna cambiare per una Europa 100% biologica?

Non c’è altra soluzione: per sostenere un’agricoltura al 100% biologica in Europa il primo passo sarebbe necessariamente modificare la nostra dieta. Nel mirino, come sempre, i prodotti di origine animale. Il nostro amore per carne e derivati e altri prodotti animali come latte, formaggio e uova non sono sostenibili a lungo termine. Il primo cambiamento sarebbe quindi ridurre i consumi di questi prodotti per consentire di limitare gli allevamenti intensivi ed eliminare le importazioni da paesi al di fuori dell’Unione.

Il secondo passo sarebbe l'applicazione in Europa dei principi dell'agroecologia, con la realizzazione di sistemi di rotazione delle colture lungo e diversificato. In particolare utilizzando speciali colture in grado di stimolare i terreni consentendo di fare a meno di fertilizzanti sintetici e dei pesticidi.

Una agricoltura più naturale e sostenibile è possibile

L’ultima direttiva sarebbe, spiegano gli scienziati, riavvicinare le colture e gli allevamenti riportandoli negli stessi luoghi. Spesso, spiegano i ricercatori francesi, queste due cose oggi sono disconnesse, tenendo a concentrarsi in specifiche aree dedicate esclusivamente all’una o all’altra. Riportando coltivazioni e animali assieme, spiegano, si semplificherebbe il ciclo naturale della concimazione.

Applicando queste tre semplici direttive, sarebbe possibile rafforzare l’agricoltura biologica dell'Europa. Un rafforzamento tale da riuscire a soddisfare la sfida sfamare la popolazione prevista nel 2050 e continuare a esportare al di fuori dell’Unione. Tra gli obiettivi, chiaramente, la riduzione dell'inquinamento idrico e delle emissioni di gas serra.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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