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Earth Overshoot Day: sono terminate le risorse della Terra

Earth Overshoot Day: sono terminate le risorse della Terra

Il 29 luglio ricorrerà l’Earth Overshoot Day, il giorno in cui avremo esaurito le risorse naturali messe a disposizione dalla Terra per l’anno in corso e inizieremo a indebitarci con quelle del prossimo.

L’Earth Overshoot Day significa, in altre parole, consumiamo più di quanto gli ecosistemi della Terra siano in grado di rigenerare. Un debito che dovrebbe spaventarci ma che purtroppo da molti viene ancora sottovalutato.

Il sovrasfruttamento, un fenomeno recente

A ben vedere, per migliaia di anni l’uomo ha consumato una quantità di risorse inferiori rispetto a quelle prodotte dal nostro dal Pianeta, è a partire dagli anni ’70 del secolo scorso che l’umanità ha invertito questa tendenza e ha iniziato a consumare più di quanto la Terra è in grado di produrre. A questo dobbiamo aggiungere che ogni anno la data dell’Earth Overshoot Day arriva sempre prima.

Solo negli ultimi 20 anni si è assistito ad uno spostamento di tre mesi in anticipo: per ricordare le ultime date nel 2018 l’Earth Overshoot Day è caduto il primo agosto, nel 2017 era invece il 2 agosto. Nel 2019 già si è registrato l’Earth Overshoot Day in molte parti del mondo in Europa ad esempio è caduto il 10 maggio e in Italia solo 5 giorni dopo. Per capirci: a un italiano medio servirebbero 2,8 Terre. La cattiva notizia è che non abbiamo altri Pianeti a disposizione. Viene a questo punto spontaneo chiedersi: chi realizza questi calcoli e soprattutto su che basi vengono effettuati?

La contabilità delle risorse delle Terra

La data dell’Earth Overshoot Day è il risultato di un’analisi condotta dal Global Footprint Network, un centro di ricerca che valuta e aggiorna annualmente l’impronta ecologica dell’umanità. Questa impronta la possiamo definire come la «contabilità» del nostro Pianeta infatti misura il rapporto tra le entrate e le uscite delle nostre risorse naturali. Dal punto di vista delle uscite si calcola la domanda dell’uomo di risorse ad esempio per cibo, legname, fibre, occupazione di suolo per le infrastrutture e la capacità di assorbimento delle emissioni di CO2 (basti pensare che ad oggi il 60% dell’impronta ecologica è proprio costituita dalle emissioni di anidride carbonica). Per quanto riguarda le entrate si calcola la capacità delle aree biologicamente produttive di fornire risorse naturali e servizi ecosistemici.

Dal confronto di questi dati emerge che ad oggi l’uomo sfrutta le risorse naturali ad un ritmo 1,75 volte più veloce rispetto alla capacità degli ecosistemi di rigenerarsi, tradotto è come se usassimo 1,75 pianeti Terra, ma ne abbiamo uno solo. Questo sovrasfruttamento concretamente si traduce in perdita di biodiversità, erosione del suolo, deforestazione, accumulo di anidride carbonica, tutti fattori che contribuiscono ad accrescere uno dei più gravi pericoli che l’umanità si sia mai trovata ad affrontare i cambiamenti climatici. Ma siamo ancora in tempo per fare qualcosa.

La campagna #movethedate

La buona notizia è che possiamo ancora invertire questa rotta, ma come? Il Global Footprint Network afferma che basterebbe spostare in avanti la data dell’Earth Overshoot Day di 5 giorni ogni anno per tornare entro il 2050 a vivere in armonia con il nostro Pianeta. Come raggiungere questo risultato? Innanzitutto, ognuno di noi deve essere consapevole che può dare il suo contributo partendo, ad esempio, dal controllare il proprio «peso» sul pianeta grazie footprint calculator, e da qui mettere in atto nella vita quotidiana piccoli accorgimenti per ridurre la propria impronta di carbonio.

Il GFN, comunque, in vista dell’Earth Overshoot Day 2019 ha individuato una serie di azioni concrete da mettere subito in pratica calcolando anche l’impatto che queste possano avere sulla data del sovrasfruttamento. Ad esempio, ridurre la componente delle emissioni di CO2 dell’Impronta globale del 50%, sposterebbe la data di Earth Overshoot Day di 93 giorni, che significa un grande passo in avanti per il nostro Pianeta. Oppure visto che circa un terzo del cibo prodotto per il consumo umano viene sprecato, ridurre della metà gli sprechi alimentari consentirebbe di spostare in avanti le lancette di altri 10 giorni.


Letizia Palmisano
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Giornalista ambientale, ecoblogger, social media expert e docente 2.0. È nel comitato promotore del Green Drop Award alla Mostra del Cinema di Venezia, nel direttivo della FIMA, con GreenStyle e Press Play assegna i premi ai Top Green Influencer italiani. Vincitrice, ai Macchiera Internet Awards 2018, del premio speciale ENEL come influencer dell'Economia Circolare.
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Giornalista ambientale, ecoblogger, social media expert e docente 2.0. È nel comitato promotore del Green Drop Award alla Mostra del Cinema di Venezia, nel direttivo della FIMA, con GreenStyle e Press Play assegna i premi ai Top Green Influencer italiani. Vincitrice, ai Macchiera Internet Awards 2018, del premio speciale ENEL come influencer dell'Economia Circolare.
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