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Dromedario: la scienza cerca il segreto della resistenza senz’acqua

Dromedario: la scienza cerca il segreto della resistenza senz’acqua

Gli scienziati hanno svelato come il dromedario sopravvive nel deserto e, in un mondo dal clima impazzito, non si tratta di una semplice curiosità.

Da anni il dromedario è oggetto di studio degli scienziati che cercano il segreto della sopravvivenza senza acqua. Oggi è arrivato il primo studio sistematico e le domande sulle grandi capacità di adattamento di questo animale sembrano aver trovato delle risposte. La strada è ancora lunga e, nel contesto del cambiamento climatico, ogni ulteriore passo avanti rappresenta un traguardo.

dromedario

Il dromedario nel deserto:

Il dromedario è un animale diffuso nelle aree desertiche di Africa e Asia. I maschi arrivano a un peso di 600 kg e a un’altezza di 2 m. Nella gobba possono immagazzinare chili di grasso e, quando si imbattono in fonti d’acqua, sono in grado di berne fino a 135 l in 10 minuti. L’assorbimento avviene, però, gradualmente. La loro temperatura corporea va, poi, da 31 a 41 °C e la sudorazione è dunque limitata al minimo. Possiedono, infine, narici strette e lunghe ciglia, che rappresentano un’utile difesa contro la sabbia, nella quale non sprofondano grazie alla conformazione delle zampe.

Il segreto del dromedario:

Un recente studio ha dato risposte sulla capacità di resistenza del dromedario alla disidratazione. Il progetto è partito nel 2015 in collaborazione tra University of Bristol e United Arab Emirates University. I ricercatori hanno analizzato il funzionamento dei reni, e i geni coinvolti nei meccanismi, in dromedari sottoposti a disidratazione e in un gruppo di controllo. Il confronto di geni e proteine ha rivelato significative differenze. I dromedari disidratati producono meno colesterolo. La minore presenza di questo grasso nella membrana cellulare renale favorisce il passaggio di acqua e soluti nelle varie sezioni dell’organo e, quindi, ne facilita l’assorbimento. La straordinaria efficienza dei reni permette, poi, la produzione di urina ultraconcentrata, che limita lo spreco di liquidi.

Un’importante resistenza:

Comprendere come il dromedario sopravvive all’assenza di acqua potrebbe rivelarsi cruciale. Questo animale, addomesticato tra i 3.000 e i 6.000 anni fa, rappresenta un cardine dell’economia di diverse zone aride. Il dromedario, infatti, oltre a essere un animale da lavoro, fornisce latte, carne, grasso e pellicce a milioni di persone. In un mondo in rapida desertificazione, un simile animale, capace di sopravvivere a lungo senz’acqua, potrebbe essere una risorsa unica. Gli scienziati intendono ora approfondire la capacità di adattamento di altri mammiferi alla luce di quanto appreso. Il team autore del recente paper, invece, ha già avviato uno studio su come il cervello dei dromedari reagisce alla severa disidratazione.

Il dromedario si è dimostrato, sotto molti aspetti, un animale straordinario. Il nuovo studio ha, poi, fornito agli scienziati risposte importanti, che sono destinate ad alimentare anni di ricerca. Siamo abituati a considerare i dromedari come i tipici compagni di avventurose e turistiche escursioni nel deserto. In realtà, forse, un curioso sguardo di stima sarebbe molto più adatto.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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