La differenza tra castagne e castagne matte
Le castagne sono frutti unici, capaci di colorare paesaggi e tavole, ma conoscere la differenza tra quelle commestibili e quelle matte appare un must. Cadere in errore significa, infatti, esporsi al pericolo di intossicazione, ma distinguerle è tutt’altro che complicato. Posizione, albero di origine, ricci e frutti ci danno, infatti, indizi del tutto chiari.
Le castagne
Le castagne sono i frutti del castagno, un albero originario dell’Europa meridionale, ma ormai diffuso anche in Nord Africa e Asia occidentale. Questo cresce, in genere, in boschi ad altitudini comprese tra i 300 e i 1200 m. Le castagne fresche sono reperibili tra fine settembre e inizio dicembre, nelle immediate vicinanze degli alberi, all’interno di ricci dagli aculei affilati. Questi frutti sono particolarmente gustosi e sono diventati nel tempo protagonisti di piatti di ogni genere, sia dolci sia salati. Si prestano, infatti, bene alla preparazione di creme o marmellate, ma si accostano perfettamente anche ad abbinamenti con carni e formaggi. Le castagne sono ricche di sali minerali, fra cui spiccano potassio, magnesio e calcio, e costituiscono un’importante fonte di fibre.
Le castagne matte
Per capire la differenza tra castagne e castagne matte partire dalla definizione di queste ultime può essere utile. Esse sono, infatti, i semi dell’ippocastano. Questa pianta, originaria dell’Asia, è stata introdotta in Europa nel XVI secolo e viene tutt’ora utilizzata soprattutto a scopo ornamentale. Le sue foglie sono palmate e composte. Le castagne matte, reperibili per tutto l’autunno, contengono saponine, sostanze che, se non trattate, sono tossiche per l’uomo. Mangiarle significa, dunque, incorrere in disturbi gastro-intestinali e in fastidiose irritazioni alla gola, in genere non mortali, ma pericolosi. Esse sono, dunque, non edibili. Vengono, invece, ampiamente utilizzate in fitoterapia, per le loro proprietà protettrici dei vasi sanguigni.
Differenza tra castagne e castagne matte
La differenza tra castagne e castagne matte risulta, a un occhio attento, piuttosto evidente. Lungo i viali delle città e nei parchi ci imbatteremo, infatti, negli ingannevoli semi, mentre nei boschi montani potremo fare scorta di gustosi frutti. Gli alberi intorno a noi costituiranno un’ulteriore prova. È utile, poi, soffermarsi anche sui ricci. Le castagne matte sono contenute singolarmente in involucri verdi, dagli aculei corti e radi. Quelle edibili si trovano in ricci, dotati di spine lunghe e fitte, che virano dal verde, al marrone tipico del momento di maturazione. Ogni riccio contiene in genere almeno tre frutti. L’aspetto di questi ultimi è, poi, ben distinguibile. Le castagne sono piccole e presentano un caratteristico ciuffo apicale. Quelle matte sono più grandi, tondeggianti e appaiono lucide.
Conoscere le caratteristiche di castagne e castagne matte significa comprenderne automaticamente la differenza. Qualora si dovesse fare per errore confusione è importante ricordare che olfatto e gusto possono venire in nostro soccorso. Le castagne matte, se bollite, emanano cattivo odore e all’assaggio risultano amare. Tenere d’occhio i nostri amici a quattro zampe, meno schizzinosi di noi, potrebbe, comunque, essere una buona idea.
