inNaturale
Home
>
Ddl agricoltura biologica, cosa prevede il testo in attesa di approvazione

Ddl agricoltura biologica, cosa prevede il testo in attesa di approvazione

Il disegno di legge aspetta di essere ridiscusso alla Camera. Tra i contenuti più interessanti, l’introduzione di un marchio bio italiano.

L’Italia potrebbe presto avere una legge sull’agricoltura biologica. Finalmente. Perché un provvedimento che regoli la materia è atteso da oltre 15 anni. La volta buona potrebbe arrivare con il “ddl sul biologico”. Questo disegno di legge di iniziativa parlamentare è stato approvato nel maggio 2021 dal Senato dopo aver già avuto l’ok della Camera dei Deputati. In quest’ultima aula dovrà tornare per essere discusso e per l’eventuale approvazione, dopo una modifica apportata al testo da Palazzo Madama.

Ddl agricoltura biologica, cosa prevede il testo in attesa di approvazione

Cosa prevede

Il ddl sul biologico ha unificato le proposte in materia provenienti da diversi parlamentari. La sua denominazione corretta è “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico”. L’iter della proposta è partito dalla Camera dei Deputati nel dicembre 2018 e, al momento, si è fermato dopo l’esame effettuato dalla Commissione Agricoltura della stessa Camera a fine luglio del 2021.

Quattro sono gli oggetti del disegno di legge: l’armonizzazione e la razionalizzazione del sistema delle autorità nazionali e locali e degli organismi competenti; lo sviluppo di distretti biologici e l’organizzazione della produzione e del mercato, compresa l’aggregazione tra i produttori e gli altri soggetti della filiera; le azioni per la salvaguardia, la promozione e lo sviluppo della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico; l’uso di un marchio nazionale che contraddistingua i prodotti ottenuti con il metodo biologico, realizzati con materie prime coltivate o allevate in Italia.

Un nuovo marchio “biologico italiano”

L’introduzione del nuovo marchio è sicuramente una delle novità più interessanti. Nel testo si legge che servirà “per caratterizzare i prodotti biologici ottenuti da materia prima italiana” e che quindi rispettano le linee guida della normativa dell’Unione Europea a cui tutti i Paesi membri si devono attenere. Ciò significa, in sintesi, che il metodo agricolo dovrà esaltare la naturale fertilità del suolo, la salubrità dei prodotti e rafforzare la sostenibilità senza usare prodotti di sintesi quali fitofarmaci e concimi chimici. Il marchio potrà “essere richiesto su base volontaria.

I distretti biologici

L’altro contenuto interessante del ddl sono i distretti biologici. L’intenzione è quella di creare delle vere e proprie sinergie in materia tra attività economiche e enti locali per promuovere “la conversione alla produzione biologica” e per “favorire processi di preparazione, di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti biologici”. Nel ddl vengono definiti tali “anche i sistemi produttivi locali, anche di carattere interprovinciale o interregionale, a spiccata vocazione agricola nei quali siano significativi: la coltivazione, l’allevamento, la trasformazione e la preparazione alimentare, all’interno del territorio individuato dal biodistretto, di prodotti biologici conformemente alla normativa vigente in materia; la produzione primaria biologica che insiste in un territorio sovracomunale, ovverosia comprendente aree appartenenti a più comuni”.

L’ok delle associazioni

L’approvazione in Senato del ddl sull’agricoltura biologica è stata accolta positivamente dalle realtà del mondo bio italiano. “Adesso occorre che la Camera approvi in via definitiva il provvedimento in tempi rapidi – aveva dichiarato a maggio Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio –, per riuscire così a cogliere tutte le opportunità di questa fase di cambiamento strategico per i sistemi agricoli e alimentari nel nostro Paese e in tutta Europa. Infatti, nonostante questa legge sia rimasta ferma così a lungo, arriva proprio nel momento giusto: a distanza di poco tempo dall'adozione del Piano d'azione europeo per il biologico, redatto in attuazione della Strategia Farm to Fork, e all'avvio del percorso di stesura del Piano Strategico Nazionale della Pac”.


Marco Rizza
Scopri di più

Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

Scopri di più

Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte