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Crema per il viso ai tempi di Roma, gli scienziati la ricreano in laboratorio

Crema per il viso ai tempi di Roma, gli scienziati la ricreano in laboratorio

È stata una sorpresa per un gruppo di storici: una crema per il viso, un prodotto cosmetico rinvenuto molto bene conservato in un tempio di Londra. Così gli scienziati l’hanno analizzata e riprodotta. Ecco cos’hanno scoperto.

Il tempio si trovava nel sottosuolo di Londra e lì attendeva le mani di qualche curioso ricercatore. Tra le rovine è stato rinvenuto un piccolo contenitore di metallo, una sorta di crema per il viso conservata in maniera eccezionale. Gli scavi l’hanno riportata alla luce e una volta aperta la scatola gli scienziati sono rimasti semplicemente sbalorditi: al suo interno la crema era in condizioni così ottime da lasciar vedere le impronte digitali del suo proprietario. Ma i ricercatori non si sono fermati qui.

Crema di bellezza dal passato

La teoria più accreditata è che sia stata seppellita vicino al tempio come offerta durante un rituale, un fatto non così comune, soprattutto in un tempio sotto la moderna Londra, in Gran Bretagna. Gli archeologi hanno realizzato che si trattava di una crema per il viso, cosmetico che le donne erano solite utilizzare prima di truccarsi per andare, appunto, al tempio.

«Si tratta di una scoperta incredibile, - ha spiegato Headley Swain, responsabile del Museo di Londra - una delle cose più interessanti che avremmo potuto trovare. A quanto ne so, in Gran Bretagna e forse in tutto il Mediterraneo non era mai stato scoperto niente del genere.» La scatola è lavorata con la massima cura, di forma cilindrica con una lavorazione esemplare.

Cosmetici già moderni

Gli scienziati però volevano andare oltre per capire cosa contenesse esattamente questa antica crema per il viso, e quale modo migliore per farlo di ricrearla in laboratorio? I ricercatori hanno prima identificato i tre ingredienti: stagno, grasso animale raffinato e amido. A quel punto hanno provato varie combinazioni di diverse quantità fino a trovare quella più simile all’originale.

Il risultato, spalmandolo sulla pelle, è qualcosa di vagamente polveroso sorprendentemente simile ad un cosmetico moderno. «Dipingersi la faccia di bianco - spiega il ricercatore Richard Evershed, come riporta il magazine Le Scienza - era considerato elegante ai tempi dell'antica Roma, e normalmente le pitture per il viso derivavano il loro colore da un composto di piombo. Un composto di stagno, tuttavia, poteva rappresentare un sostituto accettabile.»

Fonti: museum-of-artifacts.blogspot.it - thegreatcoursesdaily.com - lescienze.it - history.com


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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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