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Cos'è la Veganuary challenge e i consigli per affrontare la sfida

Cos'è la Veganuary challenge e i consigli per affrontare la sfida

L’iniziativa invita a seguire una dieta vegana per tutto il mese di gennaio. Un modo per far conoscere i suoi benefici per salute, animali e ambiente

Ritorna Veganuary, la sfida per avvicinare le persone alla dieta vegana. Dal 2014, l’omonima ONG nata nel Regno Unito invita le persone in tutto il mondo a seguire un’alimentazione esclusivamente vegetale per tutto il mese di gennaio. Niente alimenti con derivati animali, dunque. Una challenge che punta a sensibilizzare sui benefici per la salute, per gli animali e per l’ambiente legati a quella che non è solo una dieta, ma uno stile di vita.

Veganuary è una sfida che propone alle persone di seguire una dieta vegana per tutto il mese di gennaio

Come funziona

Per partecipare non serve altro che un po’ di buona volontà. Ma anche un indirizzo email. Il primo passo è infatti andare sul sito italiano di Veganuary e registrarsi con il proprio indirizzo di posta elettronica. In questo modo, si potranno ricevere i messaggi dei promotori della sfida. Non solo incoraggiamenti, ma anche un ricettario tutto da scoprire con pietanze mai provate, come l’hummus di cannellini o carciofi, le lasagne al ragù di lenticchie, le cotolette di cavolfiore e perfino il tiramisù vegano. Ogni giorno, per 31 giorni, arriverà un’email con un menu diverso. Inoltre, si troveranno le indicazioni su come fare la spesa senza mettere nel carrello derivati animali.

I consigli per la sfida

Buttarsi senza la giusta consapevolezza potrebbe però portare ad abbandonar la sfida alla prima difficoltà. Per questo, sul suo sito, Veganuary dà una serie di consigli su come fare i primi passi per sperimentare la dieta vegana:

  • pianificare cosa si mangerà e cosa si dovrà acquistare prima di iniziare (alcuni trovano molto utile fare un menù settimanale);
  • verificare se nella dispensa ci sono già prodotti “inconsapevolmente” vegani (pasta, riso, ceci, erbe e spezie e molto altro);
  • non complicarsi la vita stravolgendo le proprie abitudini (il gelato può essere sostituito dalla sua versione vegana, come molti altri alimenti);
  • “veganizzare” i propri piatti preferiti, ad esempio la pasta alla carbonara;
  • sperimentare nuove ricette, una volta acquisite le basi vegane;
  • avere sempre con sé gli snack giusti (un sacchettino di frutta secca o un frutto) quando si è in giro per non cadere in tentazione;
  • non demordere se il primo prodotto provato non è buono e provarne un altro (se il latte di soia è bocciato, ci sono quelli di riso, d’avena, di cocco e molte altre varianti);
  • non rimproverarsi troppo se per errore si mangia un ingrediente “proibito”, siamo esseri umani!

Il successo del Veganuary

Un ultimo consiglio è quello di fare gruppo con altre persone che vogliono intraprendere lo stesso percorso per sostenersi a vicenda. Magari anche attraverso gruppi online. Lo spirito di Veganuary è proprio quello di creare una grande comunità virtuale. E ogni anno si allarga sempre di più come testimonia il numero crescente di adesioni, spinto anche dal sostegno di celebrità vegetariane e vegane come Paul McCartney e Joaquin Phoenix. Nel 2020 erano state 400mila al termine dei 31 giorni; quest’anno, a una manciata di giorni dall’avvio, sono già oltre 500mila. Anche in Italia, dove la sfida è promossa dall’associazione Essere Animali, la partecipazione è stata importante l’anno scorso (15mila persone), tanto che il nostro Paese che si è piazzato al settimo posto per numero di iscrizioni. Quest’anno se ne contano già 28.700.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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