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Cosa sono i semi ibridi?

Cosa sono i semi ibridi?

Capiamo cosa sono i semi ibridi, o F1, e quali sono i vantaggi e gli svantaggi legati al loro utilizzo nell’agricoltura.

I semi ibridi si inseriscono in un contesto in cui l’agricoltura è diventata un processo industriale. Semina, trapianto, coltivazione e raccolta avvengono nell’ottica di massimizzare i profitti. Le mancanze, siano esse nutritive o immunitarie, vengono sopperite attraverso prodotti chimici. Ma cosa sono i semi ibridi, anche noti come F1?

Cosa sono i semi ibridi
@envatoelements

Cosa significa ibrido F1 

Non è raro imbattersi nei vivai più o meno grandi in bustine di semi e piantine recanti la dicitura F1. Con questa sigla si va a identificare una pianta ibrida di prima generazione nata in laboratorio per mano di scienziati.

Facciamo un esempio per chiarire come funziona la nascita di una varietà ibrida. Se si desidera avere una pianta di pomodori con frutti tutti uguali tra loro, in laboratorio si incroceranno profili genetici di frutti con questa caratteristica. Se poi a questo aggiungiamo che per praticità industriale i frutti devono maturare tutti nello stesso momento, incrociando i due profili genetici si otterrà l’ibrido F1. 

Vantaggi e svantaggi dei semi ibridi 

I sementi ibridi non vanno necessariamente demonizzati anche se basta una rapida occhiata alla lista di vantaggi e svantaggi per rendersi conto che non possono essere considerati nell’ottica di un futuro sostenibile. 

  • Resistenze aumentate: uno dei principali vantaggi dei semi ibridi è la maggiore resistenza alle malattie e agli insetti. Attraverso l'incrocio selettivo, si possono combinare varietà che mostrano una maggiore resistenza a determinate patologie, creando così piante che sono meno suscettibili alle malattie comuni. 
  • Maggiore produttività: i semi ibridi possono aumentare la produttività delle colture. Gli incroci mirati permettono di ottenere piante con un migliore rendimento, sia in termini di quantità che di qualità del raccolto. 
  • Uniformità delle piante: i semi ibridi sono noti per produrre piante uniformi. Questa caratteristica è estremamente vantaggiosa poiché consente una migliore gestione dei campi, semplifica le operazioni di raccolta e riduce gli sprechi. Le piante uniformi hanno anche un aspetto esteticamente gradevole, il che può influire positivamente sulla commercializzazione dei prodotti agricoli. 

Di contro però l'utilizzo dei semi ibridi comporta alcune implicazioni importanti per gli agricoltori e per l'agricoltura nel suo complesso. 

  • Dipendenza dai fornitori di semi: a causa della natura dei semi ibridi, gli agricoltori devono acquistarli ogni anno dai fornitori specializzati. Poiché i semi ibridi sono il risultato di un incrocio specifico, non è possibile ottenere gli stessi risultati con il risparmio dei semi raccolti. 
  • Costi iniziali più elevati: i semi ibridi tendono ad avere un costo iniziale più elevato rispetto ai semi convenzionali. Questo è dovuto ai costi di ricerca, sviluppo e produzione associati alla creazione di varietà ibride. 
  • Diversità genetica: l'uso diffuso dei semi ibridi può portare a una riduzione della diversità genetica delle colture. Poiché gli agricoltori si affidano sempre di più a un numero limitato di varietà ibride, alcune varietà tradizionali o locali possono essere trascurate o abbandonate. Ciò può portare a una maggiore vulnerabilità delle colture agli agenti patogeni e ai cambiamenti ambientali. 

C’è però da dire che l’ibridazione delle piante non è un fatto recente. Gli stessi insetti impollinatori portano alla nascita di nuove varietà, ma va da sé che in questo modo il profilo genetico si modifica via via di poco e sempre in armonia con la natura. Gli  agricoltori poi negli anni hanno messo in atto questa selezione, utilizzando le sementi di frutta e ortaggi più “forti”.

In questo contesto l’aspetto più importante è la biodiversità. L'uso diffuso dei semi F1 può portare a una perdita progressiva della diversità genetica delle colture. La dipendenza da un numero limitato di varietà ibride aumenta la vulnerabilità delle colture alle malattie, agli insetti e ai cambiamenti ambientali. Inoltre, l'agricoltura industriale spesso richiede un utilizzo intensivo di fertilizzanti chimici e pesticidi, che possono avere effetti negativi sulla salute umana e sull'ambiente.


Beatrice Piselli
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Dopo una Laurea in Ingegneria mi sono allontanata dai numeri e avvicinata a nuove forme di espressione, come la fotografia e la scrittura. Il mio blog, Il Cucchiaio Verde, racchiude entrambe le passioni e ha come filo conduttore uno stile di vita vegetariano.
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