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Cosa sono gli ecovillaggi e come funzionano queste comunità

Cosa sono gli ecovillaggi e come funzionano queste comunità

Gli ecovillaggi sono delle comunità che basano la loro vita sulla sostenibilità ambientale. Delle utopie contemporanee che si stanno diffondendo nell’era della globalizzazione.

Quando si parla di ecovillaggi, la memoria non può non finire agli anni ‘60 quando queste «aggregazioni» di persone erano marchiate come hippy e sovversive. Allora si chiamavano comuni, oggi ecovillaggi e, sebbene il risultato sia simile, il percorso per arrivarci è nettamente diverso. Quando si parla di ecovillaggi infatti ci si riferisce a un vero e proprio stile di vita, incentrato sulla natura e sulla vita comunitaria. Ecco la definizione data da Robert Gilman nel testo Eco-villages and Susteinable Communities che chiarisce bene in cosa consistono: insediamenti umani che integrano varie attività, non producono danni all’ambiente naturale, si basano sullo sviluppo olistico e spirituale dell’uomo e possono continuare indefinitamente nel tempo.

Queste forme di vita aggregata non solo non hanno mai smesso di esistere dai lontani anni ‘60, ma sono andate via via crescendo diffondendosi dapprima negli USA e poi nel resto del mondo. Vengono scelte da generazioni che cercano di ritagliarsi vie alternative senza però tagliare i legami con il mondo, spesso spinti dal desiderio di ritagliarsi uno spazio di libertà e armonia, ritornando alla natura e alla vita comunitaria.

Quali sono le caratteristiche di un ecovillaggio?

Gli ecovillaggi sono insediamenti umani improntati all’autosufficienza e al rispetto dell’ambiente. Ne consegue che per essere definito tale, un agglomerato di persone ed edifici deve rispettare determinate caratteristiche. Prima di tutto le persone che ne fanno parte devono aderire in modo volontario e rispettare i principi alla base della comunità. Le abitazioni poi devono essere costruite in materiali ecologici, come legno o pietra, ed essere alimentate da fonti energetiche rinnovabili. La parola d’ordine poi è autosufficienza, sia per quanto riguarda l’alimentazione, spesso vegetariana o vegana, sempre biologica e improntata sulla permacultura, sia per gli altri bisogni come svago, intrattenimento, istruzione e, per quanto possibile, lavoro.

Questi modelli socio economici diversi da quelli dettati dalla globalizzazione vengono scelti non solo da giovani ribelli, ma anche da persone alla ricerca di sé stesse. È possibile soggiornarvi per periodi più o meno lunghi e, accettando di abbassare di molto il proprio tenore di vita, si potrà condurre un’esistenza qualitativamente migliore. Il fenomeno degli ecovillaggi in America conta oltre 2.000 comunità, il 90% delle quali si trova negli Stati Uniti. In Italia sono sparse da nord a sud e le più grandi sono la Comunità del Damanhur in Piemonte e il Popolo degli Elfi in provincia di Pistoia. Sarà sufficiente consultare il sito dedicato per trovare tutte le informazioni necessarie per vivere questa esperienza.


Beatrice Piselli
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Dopo una Laurea in Ingegneria mi sono allontanata dai numeri e avvicinata a nuove forme di espressione, come la fotografia e la scrittura. Il mio blog, Il Cucchiaio Verde, racchiude entrambe le passioni e ha come filo conduttore uno stile di vita vegetariano.
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Dopo una Laurea in Ingegneria mi sono allontanata dai numeri e avvicinata a nuove forme di espressione, come la fotografia e la scrittura. Il mio blog, Il Cucchiaio Verde, racchiude entrambe le passioni e ha come filo conduttore uno stile di vita vegetariano.
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