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Cos'è l'agricoltura sinergica e come funziona

Cos'è l'agricoltura sinergica e come funziona

È un sistema di agricoltura naturale e una filosofia di vita che prevede la non-azione dell’uomo, ecco come funziona l’agricoltura sinergica

L’agricoltura sinergica è una pratica agricola molto rispettosa dell’ambiente che si basa fondamentalmente sul principio del non agire. Secondo questa tecnica, la sinergia tra gli elementi naturali che compongono un orto, un giardino o un terreno agricolo sono in grado di lavorare insieme, e indisturbati, per realizzare un sistema produttivo naturale e a sé bastante. E cioè che riduca al minimo la necessità dell’intervento umano. Ecco allora cos’è l’agricoltura sinergica e come funziona.

agricoltura sinergica come funziona
FOTO: Alexander Fox @Pixabay

Una tradizione giapponese

Il concetto di agricoltura sinergica e la filosofia di vita a essa legato affonda le sue origini in Giappone. Colui che per primo applicò il principio del non-agire e ne diffuse i valori fu l’agronomo Masanobu Fukuoka, intorno agli anni ’30 del secolo scorso.

I suoi insegnamenti vennero accolti e sviluppati più tardi dall’agricoltrice spagnola Emilia Hazelip che approfondì notevolmente la permacultura sperimentati da Fukuoka e proseguì i suoi insegnamenti.

Come funziona

Ma come funziona l’agricoltura sinergica? per dirla semplicemente, si ispira ai perfetti meccanismi di Madre Natura e propone un modo di lavorare la terra e produrre cibo che alteri il meno possibile l’ambiente che la ospita. Un concetto molto lontano dall’agricoltura industriale, ma anche dall’agricoltura biologica.

In un sistema sinergico terreno e piante lavorano insieme per creare un suolo fertile in cui coltivare diventi facile. Il perfetto equilibrio prevede un processo in cui nulla venga sprecato né condizionato. Il principio alla base è che la natura sappia provvedere da se a creare le perfette condizioni in cui proliferare, senza bisogno di interventi eccessivi.

Coltivare un orto sinergico, da dove iniziare

L’agricoltura sinergica è, quindi, una tecnica colturale assolutamente rispettosa dell’ambiente e per questo molto apprezzata in termini di sostenibilità. Un orto, di per sé, è un sistema artificiale e creato a necessità. Improntare un orto sinergico, allora, significa riprodurre un sistema il più possibile naturale a se bastante, nel quale il lavoro umano sia ridotto al minimo.

I principi dell’agricoltura sinergica sono fondamentalmente quattro:

  • Non lavorare la terra. Sembra strano ma significa esattamente non arare o non zappare il terreno per non danneggiarne l’equilibrio naturale esistente. Assicuratevi solo che il terreno di ogni appezzamento sia un tantino rialzato rispetto al livello del prato per garantire un suolo non compatto e sempre areato;
  • Non utilizzare concimi. La natura sa provvedere da se alla fertilizzazione del terreno. Va aiutata magari ricorrendo a pacciamatura per ottenere la copertura con paglia o comunque materiali biodegradabili, le foglie autunnali per esempio;
  • Non compattare il suolo. Non calpestare il suolo per agevolare i micro-ecosistemi a proliferare;
  • Piantare in ogni appezzamento specie differenti di piante. C’è sinergia solo se a coesistere sono specie diverse che sviluppano nella stessa area. Da manuale, per una perfetta sinergia, occorre piantare in ogni zolla coltivata una leguminosa (per fissare l’azoto nel terreno), una liliacea, ovvero aglio, cipolla, porro (per le capacità antibatteriche) e un ortaggio di altre famiglie. Intorno alla zona è consigliato piantare anche fiori e erbe aromatiche varie, entrambi alleati nella protezione dell’orto.

Elza Coculo
Elza Coculo
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Giornalista pubblicista, in continua formazione per attitudine, mi piace scrivere di tematiche ambientali, sostenibilità e innovazione. Attenta al presente, curiosa per il futuro, sono un’ottimista, convinta che l’unica cosa che ci renda migliori sia la volontà di migliorarsi.
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