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Cosa dice la nuova legge europea sul suolo e perché è criticata?

Cosa dice la nuova legge europea sul suolo e perché è criticata?

La nuova legge dell’Unione Europea sul monitoraggio del suolo rappresenta un passo avanti ma mancherebbe di mordente.

Questo Il 5 luglio 2023, l'Unione Europea ha lanciato la proposta per una nuova legge sul monitoraggio del suolo con lo scopo dichiarato di proteggere e ripristinare il suolo e garantire che venga utilizzato in modo sostenibile all’interno dei confini dell’unione. Sulla proposta di legge tuttavia non sono mancate le critiche, anzitutto a partire dal nome: originariamente la Commissione aveva pensato a una legge sulla “salute del suolo” cambiato lo scorso 5 luglio in legge sul “monitoraggio del suolo”. Una mossa che per molti rappresenta un cambio di direzione preciso e una conseguente mancanza di incisività del provvedimento finale. 

Cosa dice la nuova legge europea sul suolo e perché è criticata?

Perché serve una legge europea sul suolo?

Erosione, degrado, gestione insostenibile, contaminazione e sfruttamento eccessivo. Sono solo alcune delle piaghe che stanno affliggendo il suolo all’interno dell’Unione Europea. Secondo i dati che arrivano da Bruxelles, tra il 60 e il 70% dei suoi all’interno dell’UE verserebbero in condizioni di scarsa salute. Ogni anno almeno 1 miliardo di tonnellate di suolo subisce gli effetti deleteri dell’erosione a cui si aggiunge l'impatto della crisi climatica e degli eventi meteorologici estremi. 

Il degrado dei suoli ha un impatto concreto su una serie di servizi essenziali, come la produzione alimentare, e quella di mangimi, fibre e legname. Oltre a compromettere il ciclo naturale dei nutrienti, la cattura del carbonio dall’atmosfera, il controllo dei parassiti e la regolazione delle risorse idriche. La perdita che, secondo le stime, costa all'Unione Europea qualcosa come 50 miliardi di euro ogni anno. La nuova legge sul suolo dell’Unione Europea punta a fornire un quadro giuridico comunitario per ottenere suoli sani entro il 2050

Cosa dice la legge UE sul suolo?

La nuova legge europea sul monitoraggio del suolo punta a fornire un quadro giuridico comune in prospettiva di ottenere, entro il 2050, una migliore salute del suolo a livello comunitario. Tra gli strumenti principali si notano:

  • Definizione unica: La realizzazione di una definizione unica e armonizzata di cosa significa “salute del suolo” a livello comunitario
  • Monitoraggio: L’individuazione di un quadro normativo per monitoraggio, raccolta e trasmissione dati comune per tutti i suoli dell’UE 
  • Promozione di una gestione sostenibile: Affidare agli Stati membri la definizione di quelle che sono le pratiche di gestione del suolo “virtuose” da premiare e quelle “dannose” da vietare.
  • Risanamento: L’individuazione da parte degli Stati membri di siti potenzialmente contaminati per il risanamento
  • Apertura alle nuove tecniche di manipolazione genetica: con l'individuazione di diverse categorie di piante modificate e percorsi differenti per l'immissione sul mercato con garanzia di trasparenza e monitoraggio dell'imapatto ambientale, sociale ed economico. 

Tra gli obiettivi dichiarati da parte dell’UE la nuove legge dovrebbe aiutare a contrastare le principali minacce al suolo, come l'erosione, le inondazioni e le frane, la perdita di materia organica, la salinizzazione, la contaminazione da inquinati e pesticidi, l'impermeabilizzazione e la perdita di biodiversità.

Perché è una proposta criticata?

Diverse associazioni ambientaliste, esponenti dei verdi europei ma anche rappresentati delle associazioni di categoria per l’agricoltura e l’industria agro alimentare europea hanno criticato la nuova proposta di legge sul monitoraggio del suolo bollandola come “insufficiente”. La nuova legge infatti non prevede obiettivi giuridicamente vincolanti ne obblighi di azione per gli stati membri e nemmeno linee guida chiare. Per i critici da una legge di “tutela” si è passati a una legge di “monitoraggio” al di sotto delle aspettative e degli interventi innovativi necessari per assicurare una vera difesa del suolo. 

Dall’altro lato il Commissario europeo all’ambiente Virginijus Sinkevičius ha invece difeso la proposta giudicandola come un “primo importante passo avanti” e “una legislazione non facile da proporre”. La proposta ora passerà al vaglio del Parlamento europeo e ai singoli Stati che potranno proporre le proprie modifiche prima dell’approvazione definitiva. 


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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