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Come i ristoranti in USA mentono sul biologico

Come i ristoranti in USA mentono sul biologico

Usare la parola biologico negli USA è diverso che in Italia, lasciando margine ai ristoranti per mentire sull’origine «organic» dei loro prodotti.

Negli USA i ristoranti hanno la possibilità di mentire sul biologico: la certificazione che da loro prende il nome di organic, infatti, funziona in maniera diversa dall’Italia. Ma come fanno esattamente i locali negli Stati Uniti a cavarsela? Sembra che la legislazione oltreoceano sia basata spesso su controlli facoltativi.

Un ragionevole sforzo nell’usare biologico

Attualmente le regole che determinano se un ristorante può fregiarsi o meno del titolo di biologico negli Stati Uniti sono dettate dal National Organic Programme, che lavora sotto l’USDA - United States Department of Agriculture. Quello che viene richiesto ai locali, per poter mettere la parola organic in bella vista sulle vetrine, è un «ragionevole sforzo nell’usare biologico». Alcuni critici sottolineano come questa vaga definizione non dica in realtà nulla di preciso riguardo l’origine degli ingredienti impiegati dai ristoranti. Non c’è inoltre un preciso organo di controllo per eseguire verifiche nei locali.

Per svolgere le verifiche del caso l’USDA si avvale della collaborazione di associazioni e organizzazioni. Il problema però è che i ristoranti sono esenti dai controlli. La scelta è stata probabilmente legata al fatto che in passato erano molto pochi i locali che cercavano la certificazione biologica o organic, mentre oggi sono molti di più. D’altra parte non si volevano nemmeno mettere paletti troppo rigidi alla ristorazione. Quindi, in parole povere, un ristorante negli USA può definirsi biologico anche senza avere una specifica certificazione a riguardo, che è solo facoltativa.

I ristoranti biologici negli USA

In questo modo anche catene di una certa rilevanza negli Stati Uniti riescono ad utilizzare la parola organic nei loro marchi o negozi senza che ci sia qualcuno impegnato a controllare l’effettiva provenienza degli ingredienti. D’altra parte però c’è anche chi prende seriamente la questione e richiede esplicitamente una certificazione agli enti di controllo. In questo caso l’iter è veramente duro e spesso scoraggiante. Ci sono locali che vendono piatti con che contengono fino a 25 ingredienti e ognuno di essi deve essere certificato come biologico.

Nel caso di qualche problema tra i fornitori i problemi diventano estremamente seri: non si può infatti semplicemente uscire e andare in un supermercato a comprare un sostituto, perché bisogna accertarsi che il prodotto sia sempre biologico. Attualmente l’USDA non ha intenzione di modificare la legislazione in merito, ma i consumatori sono invitati a scrivere al dipartimenti per segnalare ogni sospetto riguardo le pratiche delle catene marchiate organic.


Matteo Buonanno Seves
Matteo Buonanno Seves
Scopri di più
Un giovane laureato in Scienze Gastronomiche con la passione per il giornalismo e il mai noioso mondo del cibo, perennemente impegnato nel tentativo di schivare le solite ricette e recensioni in favore di qualcosa di più originale.
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