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Come curare l'albero di Natale artificiale per farlo durare nel tempo

Come curare l'albero di Natale artificiale per farlo durare nel tempo

Conservare bene un albero finto significa minimizzare il suo sull’ambiente. Non si dovrà infatti acquistarne uno nuovo ogni anno.

Preferire un albero di Natale artificiale a uno vero non deve far venire i sensi di colpa se si ha a cuore l’ambiente. È vero, gli alberi finti sono fatti di plastica, spesso in PVC, materiale ostico da riciclare. Di conseguenza, il loro impatto è elevato. Tuttavia, se li si conserva con molta cura nel tempo, essi potranno fare la loro bella figura in salotto per molti anni senza essere costretti a cambiarli a intervalli molto brevi. Secondo Greenpeace, per minimizzare la loro impronta carbonica dovrebbero essere utilizzati almeno per otto anni di fila, anche se il ciclo di vita più indicato sarebbe di 20 anni. Ecco quindi qualche dritta per “mantenere in forma” il proprio albero.

Conservare bene un albero di Natale artificiale significa minimizzare il suo sull’ambiente

Comprarlo con lungimiranza

La prima dritta, quando si deve scegliere un albero di Natale artificiale nuovo, è quella di cercarne uno di secondo mano o comunque prodotto da un’azienda molto rigorosa in termini di sostenibilità. Si dovrebbe poi guardare a lungo termine. Chi vive in una casa o appartamento con dei soffitti molto alti potrebbe essere tentato di acquistare un esemplare imponente. Tuttavia, in caso di trasloco futuro in un’abitazione con stanze più basse, quell’albero potrebbe finire nel bidone con pochi anni di servizio alle spalle. Il consiglio, quindi, è di accontentarsi di un’altezza media, adatta a molteplici ambienti domestici.

Un altro rischio da tenere presente è quello che nascondono gli alberi con le luminarie già integrate. Con il passare del tempo, molte lampadine o addirittura interi fili potrebbero fulminarsi lasciando intere parti immerse nell’oscurità. In questo caso, anziché disfarsi dell’albero, si dovrebbe mettere da parte la pigrizia e impegnarsi a fare un po’ di manutenzione, rimpiazzando le lampadine non più funzionanti appena si spengono per non mettere sotto stress quelle vicine e sostituendo le componenti elettroniche che si guastano.

Riempire gli spazi tra i rami

Venendo compressi in spazi ristretti per quasi un anno intero, anche gli alberi finti tendono a diradarsi lasciando sempre più spazi vuoti tra un ramo e l’altro. Prima di procedere con il suo allestimento, si dovrebbe “stiracchiare” i rami partendo dalla parte interna verso le “radici” per poi proseguire verso la punta. Se i buchi rimangono e rendono esteticamente brutto l’albero, non bisogna demoralizzarsi. Si possono riempire acquistando ghirlande verdi e voluminose per posizionarle nei punti incriminati.

Pulire l’albero

Un’altra operazione raccomandata prima di posizionare gli addobbi è la pulizia dell’albero. Per rimuovere la polvere e gli altri residui depositatisi durante l’anno passato in garage, è consigliabile utilizzare un’aspirapolvere oppure un panno in microfibra. Se lo sporco è consistente, il panno può essere inumidito in una bacinella di acqua tiepida e detersivo per piatti (un paio di cucchiai) prima di essere passato sui rami. Procedere con decorazioni e luci solo dopo averlo lasciato asciugare.

Conservarlo con cura

L’ultimo consiglio riguarda le modalità per riporlo in cantina alla fine delle feste natalizie. Il suo smontaggio va effettuato seguendo le indicazioni del produttore. Per conservarlo bene, sarebbe meglio acquistare una borsa di dimensioni adeguate, mentre per evitare la formazioni di muffe o che il suo colore verde sbiadisca, non bisognerebbe lasciarlo in ambienti eccessivamente caldi e umidi. In questo modo, il vostro albero di Natale sarà in forma smagliante per le prossime feste e non sarà necessario rimpiazzarlo.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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