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Cile: il deserto di nessuno diventa una discarica di vestiti

Cile: il deserto di nessuno diventa una discarica di vestiti

Nel in Cile una enorme discarica dei vestiti nuovi sta sommergendo il deserto di Atacama in uno spreco senza precedenti.

Dietro i panorami mozzafiato delle sue montagne, il Cile nasconde un segreto. Nel deserto di Atacama, uno dei luoghi più aridi e inospitali del pianeta, finisco a marcire al sole fino a 39mila tonnellate di vestiti ogni anno. È il risultato folle di un consumismo sfrenato. Il Cile è generalmente destinazione preferenziale per i vestiti nuovi e usati invenduti in Occidente grazie a tariffe e dazi agevolati. Ma gran parte degli scarti della moda non trova mercato in Sud America e finisce quindi abbandonata nel deserto.

cile vestiti
Foto: Andrew Otto @Flickr

Perché i vestiti finisco in Cile

Abiti nuovi invenduti, scartati e anche abiti di seconda mano provenienti da opere di carità. Prodotti in spesso in Asia a basso costo grazie allo sfruttamento della manodopera minorile, i vestiti passano per Europa e Stati Uniti prima di arrivare in Cile. Il Cile è da lungo tempo la meta degli scarti dell’industria della moda grazie a tariffe agevolate nella zona franca del porto di Iquique. Qui i vestiti fanno tappa prima di essere indirizzati ai mercati dell’usato del Cile e di altri paesi del Sudamerica.

Ma la quantità di vestiti che arriva è talmente elevata che è impossibile venderli tutti. Trasportare i vestiti al di fuori della zona franca sarebbe troppo costoso e quindi vere e proprie montagne di rifiuti tessili finisco per accumularsi nel deserto. In Cile arrivano 59mila tonnellate di vestiti ogni anno, ma fino a 39 mila tonnellate finiscono abbandonate in un territorio di nessuno.

Spreco e rischio per l’ambiente

Una volta abbandonati nel deserto del Cile i vestiti diventano responsabilità di nessuno. Molti indumenti sono realizzati in fibra sintetica e per questo motivo scartati dalle discariche locali. Una volta abbandonati i vestiti possono impiegare anche diversi secoli per decomporsi, rilasciando nel frattempo materiali tossici nell’ambiente. Ma non è tutto: come riportato dall’agenzia AFP, secondo le stime per produrre un singolo paio di jeans occorrono fino a 7500 litri d’acqua. Uno spreco insomma che va da monte, a valle. E con la produzione mondiale di abbigliamento raddoppiata negli ultimi 20 anni, la situazione non può che peggiorare.

Non tutto sprecato

Ma non tutto quello che finisce nel deserto di Atacama va sprecato. Una piccola parte viene recuperata dagli abitanti più poveri dei villaggi circostanti che recuperano indumenti di cui hanno bisogno o che possono sperare di rivendere a poco nei mercati locali. La discarica di vestiti a cielo aperto del Cile ha inoltre stimolato una industria locale di recupero con diverse aziende che riciclano i vestiti scartati. I materiali recuperati in questo modo finiscono per diventare pannelli termo-isolanti. Solo una piccola goccia, in realtà, in un deserto di spreco.


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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