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Cicloturismo in Belgio: la fantastica pista ciclabile in mezzo al lago

Cicloturismo in Belgio: la fantastica pista ciclabile in mezzo al lago

Si trova nel parco di Bokrijk, nel distretto dei laghi di Limburgo. Dalla sua inaugurazione nel 2016 ha attirato nella zona oltre un milione di ciclisti

Pedalare una tradizionale bicicletta “immersi” nell’acqua di un lago. È possibile nella provincia di Limburgo, nella regione nord orientale del Belgio. Ma c’è il trucco. Si tratta di una pista ciclabile costruita sotto il livello dell’acqua, che consente ai ciclisti di avere lo specchio lacustre all’altezza degli occhi su entrambi i lati mentre lo attraversano. Il fantastico percorso è stato inaugurato nel 2016 nella Riserva naturale Bokrijk (Genk), zona che era già una gettonatissima meta di cicloturismo

In Belgio, nella provincia di Limburgo, una pista ciclabile permette di attraversare il lago nella riserva di Bokrijk restando sotto il livello delle sue acque

Il percorso

Con questa idea, inclusa in un più ampio progetto di conservazione della natura nell’area, la provincia ha voluto aumentare ancora di più il suo appeal verso gli amanti delle pedalate. La pista ciclabile, realizzata in cemento, si chiama “Fietsen door het water” (Pedalare tra le acque) e si integra con l’articolata rete di percorsi e ponti ciclistici (2mila chilometri complessivi) della provincia fiamminga.

È lunga pressappoco 212 metri, larga tre ed è delimitata da barriere alte un metro e mezzo che permettono ai corridori di transitare in sicurezza e senza bagnarsi. A meno che non si sfiori l’acqua con una mano mentre si sfreccia a tutta velocità, come fanno molti ciclisti. Ma anche numerose persone che lo percorrono camminando o correndo.

In Belgio, nella provincia di Limburgo, una pista ciclabile permette di attraversare il lago nella riserva di Bokrijk restando sotto il livello delle sue acque

La zona

Niente stivali da pioggia o da acqua alta in stile Venezia, quindi, specifica l’azienda di promozione turistica della provincia Visit Limburg sul proprio sito. Il progetto, ispirato agli itinerari immersi nel verde della Norvegia, è stato un successo: oltre un milione di persone hanno attraversato il laghetto in bicicletta in questi anni per avventurarsi poi nella riserva naturale ampia 550 ettari. Il parco fa parte della più ampia zona umida di De Wijers, un paesaggio costellato da oltre mille stagni e laghetti.

Certo, un percorso in cemento nel bel mezzo di un lago non è proprio quello a cui si pensa parlando di armonia con la natura. I promotori del progetto, tuttavia, assicurano che fauna e flora ne hanno beneficiato. L’escavazione di alcuni canali per la sua realizzazione ha permesso ad esempio all’acqua dello stagno di rimanere sempre più pulita, aspetto positivo per un habitat di anfibi. Inoltre, un passaggio speciale permette agli animali acquatici di transitare sotto al ponte e spostarsi tra i laghetti.

Le altre piste

Oltre all’originale pista ciclabile sotto al livello del lago, la zona offre altri percorsi pensati per fare apprezzare ai ciclisti i paesaggi che la caratterizzano. C’è il percorso circolare e sopraelevato di Bosland, un doppio anello lungo 700 metri, ricavato all’interno di una foresta, che consente a chi pedala di salire gradualmente a un’altezza di 10 metri sfiorando le chiome degli alberi. E in futuro, all’interno dell’Hoge Kempen National Park, sarà realizzata una passerella in legno lunga 294 metri immersa nella brughiera, anch’essa sopraelevata, dalla quale i turisti potranno ammirare gli animali che vivono nell’area protetta.

Il successo

L’unione tra turismo nella natura e cicloturismo ha avuto successo nel rilancio turistico di questa zona del Belgio. Prima della pandemia di Covid-19, circa 800 visitatori al giorno si avventuravano lungo le piste ciclabili del Limburgo, con picchi di 5mila di sabato e domenica. Nel 2018 il magazine Time ha incluso il “Fietsen door het water” nella lista dei cento posti più affascinanti del mondo.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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