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Cibo spazzatura fra i giovani: tutta colpa degli youtuber

Cibo spazzatura fra i giovani: tutta colpa degli youtuber

Cibo spazzatura tra i giovani, secondo una ricerca dell’università di Liverpool, gli youtuber influenzerebbero anche più della tv.

Il consumo di cibo spazzatura fra i giovani troverebbe tra le cause anche youtuber e vlogger. A rivelarlo è una ricerca dell’Appetite and Obesity research group dell’università di Liverpool. Presentato durante l’ultimo Congresso europeo sull’obesità tenutosi a Vienna, lo studio ha analizzato la relazione tra la promozione dei cosiddetti trash food e l’inclinazione dei piccoli spettatori a consumare cibo spazzatura.

Cibo spazzatura: gli youtuber influenzano i giovani più della tv

La scena simbolo intercettata dall’analisi è quella di youtuber intenti ad ingurgitare le peggiori schifezze. Queste sequenze, sempre più diffuse tra le star di YouTube e spesso legate alla sponsorizzazione di snack e catene, troverebbe un forte nesso con il consumo di cibo spazzatura fra i più piccoli. Anche di più della tv secondo l’analisi.

La pubblicità infatti, dal momento che viene debitamente separata e segnalata, pare abbassi le visualizzazioni e, in ogni caso, venga recepita con maggior distacco. Ovviamente ha anch’essa una certa influenza sulla diffusione del cibo spazzatura fra i giovani. Meno comunque, secondo lo studio, di chi influenza per definizione: i cosiddetti influencers, le star di YouTube.

Youtuber e junk food: l’esperimento con Zoella e Alfie Deyes

Per provare questa relazione è stato condotto un esperimento sfruttando la fama di due celebrità social: Zoella e Alfie Deyes. Per chi non li conoscesse: la prima è una fashion blogger con 10,9 milioni di follower su Instagram, il secondo uno youtuber da oltre 4 milioni di iscritti al proprio canale. L’esperimento è stato condotto creando artificialmente dei profili Instagram, dove le due star erano intente a promuovere cibo spazzatura, cibo sano o altri generi di prodotti.

Rispettivamente mostrati a tre gruppi di bambini, tra i 9 e i 10 anni, questi canali hanno influenzato le scelte dei bambini? Messi di fronte a vari tipi di snack, i ragazzini sottoposti alla visione dei cosiddetti junk food, al termine dell’esperimento avevano consumato molte più calorie rispetto agli altri: 448 calorie contro le 357 degli altri gruppi.

Ovviamente l’obesità infantile è un problema di certo non imputabile ai soli youtuber. Come ha spiegato Anna Coates, autrice dello studio: «Queste scoperte suggeriscono che il marketing dei cibi poco salutari, tramite le pagine Instagram dei vlogger, aumentano l’apporto calorico dei cibi dei bambini pressoché immediatamente». Ciò che deve far più riflettere però sono i risultati «legati alle celebrità che dimostrano come l’endorsement a cibo poco salutari ne aumenti il consumo fra i più piccoli mentre i cibi buoni non hanno alcun effetto sull’aumento del consumo alimentare».


REDAZIONE
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