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Carta vs schermo: apprendere meglio col «vecchio» strumento

Carta vs schermo: apprendere meglio col «vecchio» strumento

Uno studio dell’Università del Maryland mostra come gli studenti apprendano con più efficacia quando leggono da libri stampati su carta piuttosto che da uno schermo.

Chi ha frequentato le scuole qualche annetto fa (nemmeno troppi, per la verità) ricorderà la spiacevole sensazione di essere bambini e doversi portare sulle spalle anche fino a una dozzina di chili di libri. Fare sollevamento pesi in età dello sviluppo non è certo un bene per il fisico umano; non stupisce allora che, non appena la tecnologia l’ha permesso, sempre più scuole stiano abbandonando il pesante fardello della carta stampata in favore di strumenti digitali. Un singolo tablet da mezzo chilo contro dodici chili di ingombranti libri polverosi, la scelta parrebbe scontata.

Non tutto oro quel che luccica

Eppure a quanto pare non sono tutte rose e fiori. Se le colonne vertebrali dei nostri bambini di certo ci ringrazieranno, un po’ meno lo farà la loro capacità di apprendere. Secondo un recente studio pubblicato da Patricia Alexander e Lauren Singer, psicologi dell’Università del Maryland, la lettura da uno schermo porterebbe a un grado di apprendimento inferiore rispetto alla lettura da un libro stampato.

I ricercatori hanno condotto tre differenti studi per verificare l’effettiva capacità di apprendimento di studenti di college americani. Agli studenti è stato prima chiesto di scegliere il loro medium preferito. Testi di differenti lunghezze sono stati quindi forniti sia in formato cartaceo che digitale on-line. Al termine della lettura agli studenti è stato chiesto di descrivere quanto letto. I risultati fanno certamente riflettere.

Digitale veloce ma più superficiale

Dai dati è emerso come la maggioranza degli studenti preferisse leggere in digitale e come la lettura fosse decisamente più rapida quando effettuata attraverso uno schermo. In linea di massima, gli studenti giudicavano la loro comprensione del testo digitale più alta ma, dati alla mano, questa loro percezione risultava erronea.

Dopo la lettura ai partecipanti sono stati somministrati differenti questionari per vagliare la qualità della loro comprensione. Il medium scelto non ha influito sulla comprensione generale, vale a dire che il messaggio di base è stato recepito in maniera uguale sia che gli studenti l’avessero letto da uno schermo oppure da un libro. Tuttavia, quando le domande sono divenute più specifiche riguardo a contenuti particolari e dettagli del testo, la comprensione è risultata assai maggiore per coloro che avevano letto su carta stampata.

Un medium adatto allo scopo

Non è chiaro esattamente perché per il cervello umano sia più semplice conservare informazioni specifiche quando assimilate dalla carta stampata, secondo altre ricerche effettuate sulla questione, sarebbe a causa dell’effetto di disturbo sul cervello provocato dallo scorrimento delle informazioni quando lette attraverso uno schermo.

«Tutti noi leggiamo per differenti ragioni» ha spiegato Patricia Alexander «Quando stiamo per leggere qualcosa dovremmo chiederci perché lo stiamo leggendo e quale è il nostro scopo perché è possibile che esista una differenza tra quale strumento è più idoneo». Se abbiamo poco tempo o il nostro scopo è semplicemente farci un’idea generale e abbiamo necessità solo di una rapida infarinatura superficiale, la lettura su schermo è una valida alternativa. Quando invece il nostro scopo è apprendere nel dettaglio e mantenere a mente informazioni particolari, allora la carta stampata risulterebbe uno strumento più idoneo. In futuro quindi ancora libri nei nostri zaini? Difficile a dirsi, certo è che non è così semplice liberarsi del «peso» della cultura.

Fonti: businessinsider.com - journals.sagepub.com - edition.cnn.com


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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