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Bonus idrico, quali spese copre l'incentivo pubblico per il risparmio d'acqua

Bonus idrico, quali spese copre l'incentivo pubblico per il risparmio d'acqua

Inseriti nella Legge di Bilancio 2021 contributi per lavori di sostituzione dei sanitari, soffioni doccia e rubinetti e acquisto di sistemi di filtraggio

Con il nuovo anno il governo dovrebbe erogare aiuti economici per permettere a famiglie e imprese di ottimizzare i consumi d’acqua. Attraverso un paio di emendamenti, già approvati dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, è entrato infatti nella Legge di Bilancio 2021 un doppio “bonus idrico” che propone sostegni per effettuare lavori come il cambio di vasi sanitari e per l’acquisto di sistemi di filtraggio del flusso dei rubinetti. Salvo sorprese, dovrebbero essere approvati dal Parlamento, insieme alla Legge, entro Natale.

Bonus idrico sanitari

Sanitari, docce e rubinetti

Per ora, quindi, gli aiuti non sono ancora disponibili, ma vale la pena studiare già come potrebbero essere sfruttati negli immobili che si possiedono. Il primo bonus idrico inserito nella cosiddetta Manovra finanziaria riconosce alle persone fisiche residenti in Italia una cifra pari a mille euro per ciascun beneficiario per interventi di sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e di apparecchi di rubinetteria sanitaria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari.

L’obiettivo, quindi, è di ridurre gli sprechi d’acqua derivante dall’uso di sistemi vetusti. Nel dettaglio, le spese coperte saranno quelle per:

  • la fornitura e posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a sei litri e relativi sistemi di scarico, comprese le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e dismissione dei sistemi preesistenti;
  • la fornitura e installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a sei litri al minuto e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a nove litri al minuto, comprese le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e dismissione dei sistemi preesistenti.

Sistemi di filtraggio

Il secondo bonus idrico, oltre a promuovere una razionalizzazione dell’uso dell’acqua, punta anche a ridurre l’acquisto di acqua potabile in bottiglie di plastica. In questo caso, si tratta di un credito d’imposta destinato a privati e ai soggetti del settore della ristorazione e attività d'impresa, arti e professioni, agli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi. Le spese coperte da questo sostegno sono l'acquisto e l'installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare, e miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti. Insomma, una spinta a consumare l’acqua del sindaco. Copre il 50 per cento delle spese sostenute fino ad un ammontare complessivo non superiore a mille euro per ciascuna unità immobiliare o esercizio commerciale e a 5mila euro per gli esercizi pubblici.

Tempistiche e modalità

Come già accennato, nessuno dei due bonus è ancora attivo. Qualora la Legge di Bilancio fosse approvata senza toccarli, il primo, quello per il cambio di sanitari, soffioni doccia e rubinetti, sarà utilizzabile fino al 31 dicembre 2021. La dote finanziaria a disposizione sarà di 20 milioni di euro, gestiti dal Ministero dell’Ambiente, al quale spetterà la definizione delle modalità e dei termini per l’erogazione e l’ottenimento del bonus con un apposito decreto che dovrà essere emanato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge. Il “bonus idrico” in questione non costituirà reddito imponibile del beneficiario e non rileverà a fini del calcolo dell’ISEE.

Il credito d’imposta per i sistemi di filtraggio dell’acqua sarà disponibile dal 1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2022. Il limite complessivo delle erogazioni è di 5 milioni di euro all’anno. Qui, a fissare modalità, termini e paletti sarà un provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate nei primi mesi del 2021.


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