Bolivia la battaglia tra turisti e scienziati sul ghiacciaio che scompare
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In Bolivia le bellezze paesaggistiche attraggono viaggatori da tutto il mondo e il ghiacciaio Charquini non fa eccezione. Questo paradiso naturale è, però, in pericolo a causa dal riscaldamento globale e la preoccupazione è alle stelle. Ad aggravare il quadro contribuiscono anche alcune pratiche turistiche e ora scienziati, autorità, indigeni e appassionati di montagna sono alla ricerca di una linea comune.
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Bolivia e ghiacciai
Tra le bellezze naturali della Bolivia un posto di rilievo è occupato dal ghiacciaio Charquini. Questo si trova nella catena della Cordillera Real a 20 km dalla capitale La Paz e sta subendo in modo drammatico l’impatto del cambiamento climatico. Esso si sta, infatti, ritirando ormai da decenni e sta perdendo circa 1.5 m di spessore all’anno. I ghiacciai della zona stanno subendo questa sorte fin dalla fine della Piccola Era Glaciale del 17° secolo. La diminuzione delle precipitazioni nevose e l’innalzamento delle temperature sono fattori di rilevo e, a oggi, il Charquini ha già perso ¾ della propria massa. A essere in pericolo sono anche le scorte idriche delle realtà urbane.
Il ghiacciaio tra turismo e scienza
A mettere in pericolo il ghiacciaio Charquini in Bolivia concorre anche il turismo. La vicinanza di questo luogo alla capitale ne fa, infatti, una meta appetibile e facilmente raggiungibile. Da essa sono, così, attratti, tanto appassionati scalatori, quanto amanti della natura in generale. Il pagamento di una tassa consente anche di divertirsi con discese in snowboard. La presenza della Laguna Turquesa, particolarmente popolare sui social e formatasi per lo scioglimento del ghiacciaio, rende la destinazione ancora più attraente. Gli scienziati guardano alla situazione con apprensione e avvertono che tutto ciò non può essere ritenuto sostenibile. Il loro biasimo è riservato soprattutto agli snowboardisti, colpevoli di praticare un’attività dannosa per l’equilibrio di un ecosistema già fragile.
Battaglia ed equilibrio
Salvare il Ghiacciaio Charquini in Bolivia potrebbe non rivelarsi semplice. Trovare un equilibrio tra scienza e turismo si prospetta, infatti, una vera impresa, a cui, però, le autorità locali sono chiamate a dedicarsi con urgenza. Molti studiosi affermano che, essendo la salute del ghiacciaio l’unica priorità, un blocco delle visite potrebbe essere una soluzione. L’opinione pubblica sembra, però, su un’altra lunghezza d’onda. Le Cholita, donne indigene simbolo della cultura della zona, hanno ribadito la loro volontà di continuare ad accogliere i viaggiatori. Le montagne vengono, infatti, viste come un bene comune di cui tutti devono poter godere. In quest’ottica sviluppare pratiche di turismo sostenibile che affianchino al diritto, il dovere di tutelare appare cruciale.
Per vincere la battaglia contro il riscaldamento globale sono necessari impegno e collaborazione. La storia del ghiacciaio Charquini in Bolivia ce lo ricorda in modo particolarmente diretto. La natura ci ha donato paesaggi unici in abbondanza. Capire come poterne goderne senza distruggerli sembra essere un compito più che mai adatto alla razionalità che l’uomo tanto si vanta di possedere.
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