Sciopero delle nascite per protestare contro il cambiamento climatico: è la nuova idea lanciata dal movimento dei BirthStrikers, appunto, gli scioperanti delle nascite. Il movimento nasce a stretto seguito del dibattito rilanciato negli Stati Uniti dalla deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez sul fatto se fosse etico o meno mettere al mondo figli in un epoca in cui il pianeta è minacciato da una catastrofe climatica globale.
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Il cambiamento climatico e lo sciopero delle nascite
Per molti la risposta alla domanda è stato un «no». Il movimento dei BirthStrikers è nato ufficialmente all’inizio dello scorso Marzo, non molto dopo la diffusione dell’intervento di Ocasio-Cortez su Instagram. La fondatrice del movimento, la cantautrice britannica Blythe Pepino, ha pubblicamente dichiarato che osserverà uno sciopero delle nascite e quindi sceglierà di non avere figli, proprio per via del rischio posto dal cambiamento climatico sulle generazioni future.
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Il movimento ha raggiunto alcune centinaia di adesioni in meno di un mese in tutto il mondo. Agli inizi di Aprile erano almeno 200 le donne che hanno scelto di non avere figli per colpa dei rischi legati al riscaldamento globale. «Mi spezzerebbe il cuore dare alla luce un figlio e vedere il mondo crollargli attorno» ha detto la BirthStriker Hannah Conduit in una intervista.
Sciopero delle nascite per risvegliare le coscienze
La scelta se avere o meno figli è generalmente una scelta privata di ogni donna, prima che di ogni coppia. Con il movimento dei BirthStrikers le donne sperano che lo sciopero delle nascite possa servire per sensibilizzare i governi e l’opinione pubblica sul problema del cambiamento climatico. Si tratta di un gesto estremo. Il movimento organizzato dei BirthStriker è decisamente nuovo ma, l’idea di non avere figli per via dei cambiamenti climatici è in realtà nell’aria da diversi anni.
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In termini puramente matematici si stima che non mettere al mondo un figlio influisca sulla la quantità di CO2 nell’atmosfera più di quanto si farebbe diventando vegetariani, guidando un’auto elettrica e usando solo energie rinnovabili per il resto della nostra vita. Ma in questo caso non si tratta di matematica, bensì di etica. Secondo il professore di bioetica della Johns Hopkins University, Travis Rieder: «Il modo migliore per proteggere i nostri figli è non averli». Il dibattito sullo sciopero delle nascite, soprattutto al di là dell’Atlantico e della Manica, rimane particolarmente accesso. Un’unica cosa è certa: il cambiamento climatico è in atto e il momento di agire è adesso.
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