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Birra alle castagne: un boccale d’autunno

Birra alle castagne: un boccale d’autunno

Uno stile birrario tipicamente italiano, in cui nella ricetta sono inserite le castagne; i protagonisti sono tipici sentori amari e strutturanti, ideali per una degustazione davanti al camino.

In Italia, non esistendo a livello storico uno stile di birra identificativo, è stato possibile sperimentare e esprimere la propria creatività anche nella produzione di birra. Così la castagna, prodotto tipico di molte regioni, è entrata come ingrediente nella ricetta di molti produttori italiani. E dalla fusione delle due si ottiene la birra alle castagne, un prodotto che vale davvero la pena provare

La storia dello stile birrario

La prima birra di questo genere ha origini francesi. All’inizio degli anni Novanta in Corsica, i coniugi Sialelli cominciarono a lavorare al progetto, utile alla creazione di un prodotto che prevedesse l’utilizzo della castagna locale. Questo è rimasto però un caso isolato. Se si esclude, infatti, qualche rarità degli altri paesi europei, è possibile dire che solo in Italia il fenomeno della birra alle castagne si è sviluppato completamente, dando vita a un numero elevato di prodotti di qualità.

La castagna come ingrediente della birra

Nella produzione italiana la castagna è in grado di ancorare la birra al luogo in cui viene prodotta e risulta, quindi, uno strumento efficace per promuovere le peculiarità regionali. È uno stile che raccoglie prodotti estremamente variegati, accomunati solo dalla materia prima, che può entrare nel processo produttivo secondo metodi diversi. I birrifici italiani, infatti, utilizzano le castagne nella loro ricettazione intere, arrostite, come farina, essiccate o a volte addirittura affumicate.

La castagna è molto ricca di amidi, utili allo sviluppo delle caratteristiche specifiche della birra, e per questo potrebbe essere valutata come valido sostituto dell’orzo, ingrediente principale nella produzione di birra. Le castagne, però, tendono a depositarsi sui filtri degli impianti di produzione, rendendo così difficile la filtrazione finale. Inoltre, il sapore decisamente atipico e amaro non è facilmente apprezzato da tutti.

Fonti: fermentobirra.com - cronachedibirra.it - finedininglovers.it


Caterina Limido
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Laureata in Scienze Gastronomiche, viaggio alla costante ricerca di nuovi spunti. Contagiosa nella passione e nella condivisione del mondo degli spirits, perennemente in bilico tra la filosofia del sapore e una degustazione di vino.
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