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Birdgarden, una risorsa in città per uccelli e animali selvatici

Birdgarden, una risorsa in città per uccelli e animali selvatici

Il birdgarden aiuta la fauna selvatica che vive in città fornendo agli uccelli luoghi dove trovare un riparo e dove cibarsi

Spesso cerchiamo la natura chissà dove, ma la realtà è che siamo circondati da essa. Anche chi vive in città ha la possibilità di vedere ogni giorno animali selvatici ed aiutarli realizzando un birdgarden. Non serve necessariamente un giardino o un terrazzo, ma basta anche un piccolo balcone o semplicemente una finestra sapientemente allestita.

Birdgarden città
@envatoelements

Birdgarden in città

La maggior parte delle persone in Italia vive in città, dove aumenta la possibilità di osservare la fauna selvatica attrezzando un birdgarden sul proprio terrazzo o balcone. Il birdgarden è un’area in cui sono presenti elementi che favoriscono il passaggio di uccelli. Ad esempio, per realizzare un birdgarden si possono collocare piante, casette per gli uccelli e mangiatoie. Queste ultime devono essere del tipo “appeso” o avere un tetto, in modo da non attirare i piccioni che non hanno bisogno di essere nutriti ulteriormente e tengono lontane altre specie di uccelli.

Inoltre, per realizzare un birdgarden in città non bisogna dimenticarsi di mettere anche una vaschetta con dell’acqua. Eventuali finestre e porte con il vetro dovrebbero essere segnalate con gli adesivi anti collisione (raffigurante la sagoma di un rapace) o devono avere le tende. Questi accorgimenti servono per evitare che gli uccelli vadano a sbattere contro il vetro.

Piante utili

Basta anche solo una finestra per allestire un birdgarden. Per farlo, oltre alle mangiatoie posizionate sul davanzale, si possono collocare anche dei vasi con delle piante che attirino la fauna selvatica. La scelta della flora è fondamentale per un buon birdgarden: le piante offrono nutrimento e riparo alle diverse specie animali. Alcune associazioni ambientaliste, come ad esempio LIPU, forniscono dei consigli agli utenti su quali piante si possono utilizzare per il birdgarden.

Nello specifico, vengono consigliate piante come il biancospino, che offre gli spazi per la costruzione di un nido. Apprezzati anche il prugnolo, sorbo, rovo, ribes, mirtillo, rosa canina e sambuco per i loro frutti (apprezzati anche dai piccoli mammiferi). Il fico e il cotognastro forniscono agli uccelli un sostentamento prima della migrazione autunnale. Non bisogna poi dimenticare le piante aromatiche e quelle prative che attirano diversi insetti e producono semi apprezzati anche dagli uccelli.

Gli ospiti del nostro balcone

Gli animali che possono essere attirati da un birdgarden in città sono davvero numerosi. Tra i più comuni ci sarà sicuramente la ballerina bianca (così chiamata per come oscilla la coda mentre si muove) e il merlo, che con il progredire dell’urbanizzazione è diventato un ospite frequente di giardini e viali cittadini. Molto familiari possono essere anche il passerotto e il pettirosso, mentre ben più raro potrebbe essere il gufo comune.

Il birdgarden si può riempire dei colori dei tanti uccelli presenti in città. I più attenti osservatori potranno notare altre specie frequentare le mangiatoie: cinciallegre, cinciarelle, cardellini, codirosso spazzacamino… I più fortunati potranno osservare anche il verdone, un uccello molto riservato. Lo si può riconoscere per via del suo aspetto tozzo e, soprattutto, per il colore del piumaggio che va dal giallo al verde.

Abitanti dello stesso pianeta

Allestire un birdgarden in città può essere fatto con pochi e semplici materiali, i quali possono anche essere di recupero o riciclati. E’ un’operazione che possono fare tutti, non serve essere attivisti ambientalisti: non richiede molto tempo ma permette di circondarsi di bellezza. E’ un atto che aiuta la fauna selvatica che condivide con noi alcuni spazi.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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