Benessere di cani e gatti, cosa prevede la nuova legge europea

La nuova legge europea stabilisce che il benessere di cani e gatti passi dall’adozione di norme più stringenti. Le regole prevedono ora l’obbligo di microchip per tutti gli amici a quattro zampe con relativa registrazione in una banca dati collettiva, oltre che il divieto di vendita di animali all’interno di negozi. Per chi è in possesso di allevamenti, poi, le restrizioni si dovrebbero inasprire ma i negoziati si prospettano ancora lunghi.

Cosa dice la nuova legge europea riguardo al benessere di cani e gatti?
Con un voto netto il nuovo disegno di legge sancisce la posizione europea sul benessere di cani e gatti. La risoluzione votata dal Parlamento chiede in primis che tutti gli amici a quattro zampe siano obbligatoriamente dotati di microchip, sia quando destinati a diventare animali da compagnia, sia che si punti a venderli o a regalarli online. Attualmente, soprattutto per i gatti, il quadro è complicato.
In Italia, per esempio, il dovere di dotare i felini di chip non è sancito a livello nazionale. In Francia, poi, oltre il 50% di tali animali domestici ne è sprovvisto. Gli eurodeputati vorrebbero anche che i dati relativi ai microchip fossero registrati all’interno di banche dati nazionali collegate e che le informazioni relative all’identificazione fossero gestite da un organo facente capo alla Commissione Europea.
Quali norme per il benessere di cani e gatti amplia la legge europea?
Il nuovo disegno di legge mira a fare in modo che nell’Unione Europea il benessere di cani e gatti sia soggetto a standard minimi condivisi. La proposta vieta la vendita di questi amici a quattro zampe nei negozi di animali. L’obiettivo è anche fare in modo che cani e gatti importati in UE a scopo di commercio vengano dotati di microchip prima dell’entrata in uno dei 27 Paesi.
Le norme puntano anche a cambiare le condizioni degli allevamenti. Viene infatti reso effettivo il divieto di accoppiamenti tra consanguinei e l’obbligo di cedere i cuccioli dopo un periodo più lungo dei due mesi attualmente adottati. Per le madri si richiede poi che a un massimo di tre parti in due anni faccia seguito un intervallo di pausa di almeno un anno.
Legge europea sul benessere di cani e gatti vs commercio illegale
La nuova proposta di legge europea mira sia a tutelare il benessere di cani e gatti sia a contrastare il commercio illegale di questi ultimi. Le norme dovrebbero rendere gli animali più tracciabili quindi rendere più complicate le attività illecite. Oggi il 44% delle famiglie europee possiede un amico a quattro zampe per un totale di 72 milioni di cani e 83 milioni di gatti sparsi nel Vecchio Continente.
Il business lecito che coinvolge il commercio di questi animali vale 1.3 miliardi di euro e il 60% dei soggetti opta per l’acquisto online. Il rovescio illecito della medaglia non può che essere connesso a un flusso di capitali enorme. Romania e Ungheria, entrambi Stati membri dell’UE, risultano i Paesi che traggono i maggiori guadagni dall’attività.
La nuova legge europea rappresenta un primo passo per la tutela del benessere di cani e gatti ma non può essere considerata uno strumento esaustivo. Essa non sembra infatti in grado di contrastare del tutto il fenomeno delle “cucciolate domestiche” e alcuni punti appaiono di difficile attuazione. Per quanto la messa a punto di una banca dati sovranazionale rappresenti un fattore chiave della proposta, infatti, il progetto richiede ingenti fondi.
