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Barbagianni, un progetto per riportare il volatile in Italia

Barbagianni, un progetto per riportare il volatile in Italia

Quattro barbagianni sono stati rilasciati in natura in Provincia di Cuneo, primo passo per risollevare la popolazione del rapace in Italia

Non rientra fra le specie a rischio di estinzione, per fortuna. Però anche il barbagianni, in Italia e nell’area mediterranea in generale, ha una popolazione che risulta in diminuzione. Proprio in Italia, allora, dalla Provincia di Cuneo, è partito un progetto di reintroduzione che punta a risollevare la popolazione di uno dei più carismatici fra i rapaci notturni.

barbagianni italia
@envatoelements

Il barbagianni in Italia e nel mondo

Stiamo parlando del barbagianni comune, nome scientifico “Tyto alba”, che vive praticamente in ogni continente escluso l’Antartide. Secondo gli studi della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) la sua popolazione nel mondo risulta stabile, ma in Europa e nell’area mediterranea sembra in diminuzione. Fra le cause principali, agricoltura e urbanizzazione, la prima tramite i fitofarmaci, la seconda tramite la frammentazione di habitat e le collisioni con linee elettriche e veicoli.

Eppure, in Italia e non solo, il barbagianni potrebbe essere un ottimo animale con cui convivere. Ironicamente, proprio per gli agricoltori, visto che caccia roditori come topi, arvicole o talpe che causano danni in certe coltivazioni.

Il progetto del Cras di Bernezzo

Protagonista del progetto è il Cras di Bernezzo, un Centro per il Recupero degli Animali Selvatici nel Comune di Bernezzo, Provincia di Cuneo. Dato che al Centro sono arrivati dei barbagianni tenuti illegalmente in cattività, è partita l’idea di liberarli in natura dopo le dovute cure. Questo come primo passo di un più grande progetto di reintroduzione.

Ottenuta l’approvazione dal Ministero della Transizione Ecologica e dalla CITES (Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie minacciate di Estinzione), e l’appoggio del Comune di Peveragno, 2 coppie di barbagianni sono state inserite nei mesi scorsi in un casolare disabitato. Messo in sicurezza, monitorato con fotocamere e arricchito con posatoi e trespoli, il posto vuole servire per far ambientare gli uccelli e permettergli di mettere al mondo i loro pulcini.

Risultati incoraggianti

Come sperato, i rapaci si sono riprodotti davvero. Gli esperti si augurano ora che gli uccelli riutilizzino il sito anche nella prossima stagione riproduttiva in autunno. Tra l’altro, sono animali molto riproduttivi, perciò sperano anche che questo piccolo nucleo sia l’inizio di un ripopolamento del barbagianni in questa zona dell’Italia e non solo.


Enrico Becchi
Enrico Becchi
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Scrittore, divulgatore scientifico, giornalista. Con quello che scrivo e racconto cerco di rendere le persone consapevoli di sé stesse e del mondo spaziando fra tanti ambiti, fra le scienze naturali e le scienze di frontiera.
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