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Artide: scienziati riportano in vita un virus di 48.500 anni intrappolato nel ghiaccio

Artide: scienziati riportano in vita un virus di 48.500 anni intrappolato nel ghiaccio

Trovato sotto un lago assieme ad altri vecchi virus addormentati nel ghiaccio, potrebbe costituire un rischio per la salute pubblica

Potrebbe sembrare l’inizio della trama di un film di fantascienza ma il rischio posto da antichi virus congelati per migliaia di anni nei ghiacci delle zone remote del pianeta sarebbe del tutto reale. Un team di ricercatori europei ha riportato in vita alcuni virus intrappolati e “addormentati” nel ghiaccio artico per decine di migliaia di anni con l’intento di studiarne le caratteristiche. Una volta “scongelati” i virus sono stati in grado di replicarsi. Secondo gli esperti, con l’innalzamento delle temperature e lo scioglimento dei ghiacci, il rischio posto da questi virus per la salute potrebbe essere concreto.

virus ghiaccio
Foto: Simon Berger @Pexels

Antico virus sepolto nel ghiaccio torna in vita

Il team di ricerca ha individuato in tutto 13 differenti virus raccolti da campioni di ghiaccio nei territori russi dell’Artide, 9 di questi virus sarebbero antichi di migliaia di anni. Si tratta di virus differenti ma che si ritiene risalgano ad un virus comune originario. Il più antico dei virus riportati in vita dal ghiaccio avrebbe fino a 48.500 anni, una età da record che lo renderebbe il più antico virus conservato nei ghiacci e riportato in vita dagli scienziati.

Il virus proviene da campioni estratti dal permafrost al di sotto del lago Yukechi Alas in Russia. Si tratta della “star” tra i virus analizzati dai ricercatori nel loro nuovo studio. I virus riportati in vita sono stati ritrovati anche su antiche pellicce di mammut o nei resti dell’intestino di lupi siberiani, tutti conservati grazie ai ghiacci. I ricercatori hanno selezionato quelli dalle caratteristiche più “aliene” con genomi fino ad ora sconosciuti alla scienza.

Un virus gigante

I virus intrappolati nel ghiaccio una volta estratti sono stati in grado di riprendere la loro attività sotto il microscopio in laboratorio. Sebbene in questo caso specifico si tratti di pandoravirus, un tipo di virus di grandi dimensioni che infetta tipicamente organismi unicellulari, ciò non significa che altri virus potenzialmente più pericolosi per uomini, animali e piante non rimangano ancora dormienti in attesa di venire liberati.

Antichi virus, un rischio per l’uomo?

Il riscaldamento globale e il conseguente scioglimento dei ghiacci sta riportando continuamente in vita antichi batteri e virus. Le zone artiche inoltre, stanno divenendo sempre più popolate con crescenti attività estrattive e minerarie esponendo potenzialmente uomini e animali a potenziali contagi.

Se per i batteri la capacità degli antibiotici moderni lascia ben sperare, contro gli antichi virus potrebbe non esserci difesa conosciuta. La risposta per ogni virus infatti è generalmente ritagliata su misura. Per questo motivo è fondamentale, insistono gli scienziati, studiare e capire meglio questi antichi virus sepolti nel ghiaccio in modo da essere preparati.


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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