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Arco e frecce sono arrivati in Europa prima di quanto si pensasse

Arco e frecce sono arrivati in Europa prima di quanto si pensasse

Dei reperti rinvenuti in Francia fanno pensare che arco, frecce e Homo sapiens fossero presenti in Europa Occidentale già 54.000 anni fa

Le prime evidenze dell’uso dell'arco sono state trovate in Sud Africa, nella Grotta Sibudu, e risalgono a 72.000-60.000 anni fa. Fino a oggi, si pensava che l’utilizzo di arco e frecce fosse poi arrivato in Europa fra 45.000 e 42.000 anni fa. Ma dei nuovi reperti rinvenuti in una grotta francese fanno pensare che questa tecnologia, così come i nostri antenati, siano presenti nel Vecchio Continente da molto tempo prima.

arco e frecce europa
Foto: Paul Barlow@Pixabay

Tre indizi in una grotta della Francia

La scoperta è apparsa su “Science Advances” lo scorso 22 febbraio. Una squadra di antropologi francesi e americani ha esplorato la Grotta Mandrin, nella Valle del Rodano, in Francia, e qui ha riportato alla luce tre tipi di reperti.

Primo, dei frammenti di roccia appuntiti e affilati, e meglio lavorati di altri trovati nella stessa grotta. Secondo, delle ossa di cavallo, fra cui un femore che riporta un danno molto simile a quello di una punta di freccia. Terzo, un dente di un bambino di Homo sapiens, trovato nello stesso strato degli altri reperti, datato a 54.000 anni fa.

Homo sapiens e arco e frecce sono nell’Ovest Europa da molto prima

Mettendo insieme tutti questi indizi, i ricercatori sono arrivati a due importanti conclusioni.

La prima è che l’uso di arco e frecce, in realtà, è conosciuto in Europa da molto tempo prima di quello che suggerivano i più vecchi reperti. Gli antropologi hanno anche provato a creare delle repliche delle punte trovate, e hanno poi tentato di lanciarle con archi, lance e atlatl contro parti di animali. L’unico modo con cui si sono rivelate efficaci è stato proprio quello del tiro con l’arco, a conferma che si tratta davvero di punte di freccia. Non hanno trovato resti di archi, ma non c’è da stupirsene: probabilmente erano fatti in legno, pelle e fibre animali, difficile che si conservassero dopo 50.000 anni.

La seconda conclusione è che Homo sapiens era l’utilizzatore di questi strumenti. Per quanto ne sappiamo, i nostri antenati si sono insediati in Europa Occidentale in modo stabile solo 10.000-12.000 anni più tardi, perciò questi reperti indicano che frequentavano la zona già molto tempo prima, anche se non erano insediati.

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Foto: Old_Time_Music_Fan@Wikimedia Commons

C’erano anche i Neanderthal, ma non usavano gli strumenti

La Grotta Mandrin è stata frequentata sia da Sapiens che da Neanderthal in vari momenti della storia, come suggeriscono i ritrovamenti. Eppure, a ulteriore conferma che arco e frecce sono stati portati in Europa dai primi, non c’è evidenza che anche i secondi li utilizzassero.

C’è chi pensa che i Neanderthal non avessero le capacità cognitive necessarie, o che fossero diffidenti verso oggetti nuovi e non familiari. O forse i Sapiens capitavano nell’area in maniera così sporadica e affrettata che non c’è mai stato uno scambio culturale approfondito con i Neanderthal.


Enrico Becchi
Enrico Becchi
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Scrittore, divulgatore scientifico, giornalista. Con quello che scrivo e racconto cerco di rendere le persone consapevoli di sé stesse e del mondo spaziando fra tanti ambiti, fra le scienze naturali e le scienze di frontiera.
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