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Anche gli alberi hanno il loro galateo: ecco le regole

Anche gli alberi hanno il loro galateo: ecco le regole

Gli alberi sanno cosa si può fare e cosa no all’interno di un bosco e come si fa per esserne considerati membri a pieno titolo

Gli alberi all’interno di una foresta hanno un loro galateo, un codice comportamentale nel quale nulla è lasciato al caso. È la natura stessa che detta queste norme per consentire una vita duratura a ciascun esemplare e, di conseguenza, garantire e preservare la salute di tutto il bosco. Seguendo le regole, quindi, gli alberi si avviano a vivere vite centenarie e, trovandosi all’interno di un ecosistema dove tutto è interconnesso, assicurano protezione e sicurezza agli altri alberi. Ai margini del bosco, invece, le regole possono non essere seguite diligentemente.

galateo alberi
@envatoelements

Le regole degli alberi latifoglie

Un faggio o un castagno adulto, quindi un latifoglie, che si attiene al galateo degli alberi, si presenta con il fusto dritto con le fibre interne disposte in maniera regolare. Il tronco è un’alta colonna liscia. I rametti che nei primi anni di vita dell’albero si sviluppavano in orizzontale sono stati ricoperti da corteccia fresca e legno. Solo nella parte alta sono presenti rami obliqui regolari rivolti in alto. Le radici sprofondano nel terreno in maniera simmetrica. Se risponde a queste regole, l’esemplare di latifoglie ha la possibilità di vivere addirittura fino a 300 anni. Ciò che gli dà forza è la stabilità, che gli permette di far fronte alle intemperie come forti venti e abbondanti nevicate.

Guai per chi non segue le regole

Se per qualsiasi motivo un albero non risponde alle regole stabilite per lui dalla natura e, per esempio, cresce con il fusto curvo, andrà incontro a guai. Un albero storto subisce ovviamente uno squilibrio perché la corona non poggia su tutto il diametro e quindi il peso non viene distribuito in maniera uniforme. Per evitare che il fusto si spezzi nel punto più debole o più sotto pressione, l’albero invierà al suo interno una quantità inferiore di aria e maggiore di sostanza. Ciò è testimoniato dagli anelli annuali più scuri. A volte, poi, capita di imbattersi in alberi che hanno un fusto doppio, risultato di due germogli cresciuti contemporaneamente. In caso di vento forte i due fusti oscillano indipendentemente l’uno dall’altro, nudando ad esercitare una forte pressione nel punto di biforcazione. Se questa ha la forma di una “V”, per l’albero è un problema perché i spaccherà sempre nello stesso punto è, nonostante i tentativi di curare le ferite, rima o poi andrà incontro a putrefazione e l’albero morirà.

Gli alberi ubriachi

A volte il galateo non riesce ad imporsi perché ci sono condizioni indipendenti dalla volontà degli alberi. Capita ad esempio in Alaska e in Siberia che il terreno su un pendio, magari reso fangoso dallo scioglimento del permafrost, molto lentamente scivoli a valle. Seppure lo smottamento sia di pochi centimetri, gli alberi che si trovano su quel terreno scivolano inevitabilmente, inclinandosi ognuno in una direzione diversa. Osservato da una certa distanza, il bosco ricorda una compagnia di ubriachi! Per questo gli alberi che subiscono questo fenomeno vengono chiamati drunken trees, ovvero gli alberi ubriachi.


Erika Barani
Erika Barani
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Interprete e Traduttrice Laureata in Linguistica Inglese, da sempre mi interesso di tematiche ambientali e amo gli animali: da loro ho imparato il rispetto per la natura e per tutti gli esseri viventi.
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Interprete e Traduttrice Laureata in Linguistica Inglese, da sempre mi interesso di tematiche ambientali e amo gli animali: da loro ho imparato il rispetto per la natura e per tutti gli esseri viventi.
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