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Amazzonia: la sua savanizzazione mette a rischio la fauna locale

Amazzonia: la sua savanizzazione mette a rischio la fauna locale

Il riscaldamento globale sta trasformando l’Amazzonia in savana e per gran parte della fauna le prospettive di adattamento non sono buone

L’Amazzonia è il polmone verde del pianeta, ma il cambiamento climatico la sta trasformando e la fauna locale risente dei mutamenti. Molte parti della foresta sono in degrado e la savanizzazione è un fenomeno sempre più presente. Uno studio pubblicato in Animal Conservation ha, dunque, indagato sulle prospettive di adattamento di diverse specie e ha rivelato dati preoccupanti. Intervenire è ancora possibile, ma i tempi stringono.

Amazzonia fauna
@envatoelements

Fauna dell’Amazzonia in pericolo

A concentrarsi su quanto la fauna dell’Amazzonia sia sempre più a rischio ci ha pensato un team della UC Davis. I ricercatori hanno mostrato che la biodiversità nella foresta più grande del pianeta è particolarmente vulnerabile al cambiamento climatico. Lungo i confini meridionali e orientali dell’Amazzonia brasiliana il fenomeno della savanizzazione è, infatti, sempre più diffuso.

Questo si verifica quando la lussureggiante foresta lascia il posto a paesaggi più aridi e aperti. Questi ricordano solo vagamente la savana, perché non presentano le caratteristiche proprie di tale ambiente, ma, piuttosto, quelle di un ecosistema degradato. Temperature e precipitazioni cambiano e molti animali faticano ad adattarsi. A essere particolarmente penalizzati sono i mammiferi.

Lo studio sugli animali della foresta Amazzonica

Lo studio ha analizzato la situazione della fauna dell’Amazzonia in modo innovativo. I ricercatori hanno concentrato la loro indagine su 4 aree protette dell’Amazzonia brasiliana che proponevano una buona alternanza di savana e foresta. Si sono, dunque, serviti di fototrappole e di modelli statistici per capire come 31 specie di mammiferi stessero reagendo alla savanizzazione.

Hanno, poi, cercato di capire se esistessero differenze nelle capacità di adattamento tra le specie che sembravano originariamente preferire la savana e quelle abituate a muoversi nella foresta. Le prime sono risultate in netta inferiorità numerica e il fatto che la savanizzazione costringa gli animali a cooperare con un habitat in degrado potrebbe aggravare ulteriormente il bilancio. Le specie di mammiferi legate agli alberi, come scimmie e capibara, sono apparse le più colpite, ma persino puma e armadilli giganti non sembrano al sicuro.

Foresta amazzonica e clima

Il cambiamento climatico rappresenta per la fauna dell’Amazzonia una minaccia pressante. Daniel Rocha, autore leader, ha specificato che, purtroppo, “Gli sconfitti sono molti di più dei vincitori”. Anche le specie generaliste sembrano preferire la foresta alla savana, persino quando i due ambienti si presentano in buone condizioni.

Ciò le porta a essere anch’esse vulnerabili ai cambiamenti in atto a causa del riscaldamento globale. I ricercatori sottolineano, per altro, che l’istituzione di aree protette non si rivela spesso risolutiva e che gli animali risultano, purtroppo, meno tutelati di quanto si pensa. La savanizzazione è ormai, infatti, un fenomeno globale e tali rischiano di rivelarsi anche le sue conseguenze. Le autorità sono chiamate a tenere presente tali nozioni nella messa a punto di strategie d’intervento.

Le prospettive per la fauna dell’Amazzonia appaiono tutt’altro che rosee. La deforestazione aggrava una situazione già complicata dal riscaldamento globale e intervenire sulle emissioni rappresenta l’unica via. Alterare gli equilibri all’interno della foresta significa ridurre la capacità di sequestro del carbonio dell’ambiente e alimentare il circolo vizioso. Ogni giorno l’equivalente di 3.000 campi di calcio di ecosistema viene distrutto e tale bilancio non può apparire sostenibile.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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