inNaturale
Home
>
Albero di ginkgo, ecco come l’uomo lo ha salvato dall’estinzione

Albero di ginkgo, ecco come l’uomo lo ha salvato dall’estinzione

L’uomo ha salvato l’albero di ginkgo dall’estinzione prima per nutrirsi dei suoi semi e poi per abbellire le città.

L’uomo è stato ed è la causa dell’estinzione per molte specie, sia vegetali sia animali. Tuttavia, non sempre l’attività antropica ha delle ripercussioni negative sulla natura. Ad esempio, l’albero di ginkgo è stato salvato dall’estinzione proprio dall’uomo. La nostra specie ha prima iniziato a coltivare l’albero per mangiarne i semi e poi si è innamorato della sua bellezza diffondendolo in quasi ogni città europea e statunitense.

Albero di ginkgo, ecco come l’uomo lo ha salvato dall’estinzione
@envatoelements

Come l’uomo ha salvato l’albero di ginkgo

L’albero di ginkgo che chiamiamo Ginkgo biloba è l’unica specie attualmente vivente della famiglia delle Ginkgoaceae. Tuttavia, in passato diverse specie di ginkgo levavano i loro rami verso il cielo. Lo dimostrano diverse piante fossilizzate rinvenute nell’Asia centrale e risalenti a circa 170 milioni di anni fa. In seguito, la popolazione dell’albero di ginkgo ha subito una diminuzione, fino a rischiare di scomparire.

Il peggio è stato evitato grazie all’intervento dell’uomo. David Carr, direttore della Blandy Experimental Farm dell’Università della Virginia, ritiene che l’albero di ginkgo sia stato coltivato in Asia dall’uomo per poterne mangiare i semi. Questi ultimi, se ripuliti dallo strato tossico più esterno, sono simili ai pistacchi. In seguito, verso la fine del XVII secolo, l’albero di ginkgo è giunto in Europa e negli Stati Uniti come albero ornamentale delle nostre città.

Il declino dell’albero di ginkgo

L’albero di ginkgo sembra essere una specie arborea molto resistente. Infatti, reagisce bene agli attacchi degli insetti e dei funghi, oltre a sopportare alte concentrazioni di inquinamento atmosferico. Inoltre, le radici crescono anche sotto il cemento. Tutte caratteristiche che hanno permesso all’albero di ginkgo di diffondersi nelle nostre città. Prima di essere “adottato” dall’uomo, però, ha rischiato di scomparire del tutto.

Infatti, si ritiene che la comparsa delle piante in grado di fare fiori abbia portato l’albero di ginkgo sull’orlo dell’estinzione. Le piante che producevano fiori crescevano più velocemente e attiravano gli insetti impollinatori in maniera maggiore rispetto all’albero di ginkgo. Inoltre, queste piante avevano anche il vantaggio di produrre dei frutti che, attraverso gli animali erbivori, aiutavano la dispersione della specie.

Lo stato attuale dell’albero di ginkgo

In quasi 200 milioni di anni, gli esemplari di albero di ginkgo sono diminuiti fino quasi a scomparire del tutto. I loro caratteristici semi li hanno salvati dall’estinzione, dal momento che l’uomo ha iniziato a coltivarli per usarli in cucina. La situazione dell’albero di ginkgo, però, non è così rosea.

Infatti, si possono contare numerosi alberi di questa specie nelle città, ma in natura il numero è quasi pari a zero. La stessa Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha affermato che l’albero di ginkgo è a rischio estinzione in natura. Un barlume di speranza è arrivato dalla Cina, dove è stato rinvenuto un gruppo di ginkgo selvatici. Un’attenta analisi ha poi rivelato che questi alberi, probabilmente, erano stati piantati in passato dai monaci buddisti.

Una nuova speranza per l’albero di Ginkgo

Sull’esistenza dell’albero di ginkgo in natura non è detta l’ultima parola. Infatti, uno studio pubblicato nel 2004 su Heredity parla di un gruppo di alberi di questa specie nel sud-ovest della Cina. La presenza di ginkgo allo stato selvatico sembra essere confermata anche da un altro studio, pubblicato nel 2012 sull’American Journal of Botany. Intanto, possiamo ammirare la bellezza dell’albero di ginkgo nelle nostre città.


Emmanuele Occhipinti
Scopri di più
Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
Scopri di più
Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte