“Alba”, la bellissima poesia di Luigi Pirandello su natura e speranza

“Alba” è una poesia di Luigi Pirandello, pubblicata per la prima volta nel 1985 sulla rivista Natura ed Arte. Nel componimento il poeta traccia i contorni di un inizio di giornata unico, in versi che propongono prima un invito, poi un imperativo. Immersione e contemplazione della natura, meditazione ed emozioni positive colorano le strofe.

“Alba” di Luigi Pirandello
Vedi tu come, non ancor dal fumo
dei pensieri il cervello annebbiato,
al tuo spirito (l’alba t’ha destato)
io vita, io mondo un altro aspetto assumo?
Ti parlerò meglio all’aperto: vieni!
fuori le porte de l’a te funesta
città! Slarga il tuo petto intanto a questa
aura ristoratrice. Ecco i miei beni:
l’aria, il verde, la luce… non le case
degli uomini ammucchiate! non le oscure
chiese, o le sedi socïali impure,
d’ogni viltà, d’ogni miseria invase!
Ben venga a te, che questa mane, avanti
che il sol nascesse, abbandonavi il letto;
e fuori or vieni insolito diletto
a trâr da me, come da strani incanti.
Guarda! Nel sogno de la terra assorti,
sorgono a l’aria gli alberi: li scuote
invano il vento, invano li percuote
la pioggia… Forte, come lor son forti,
non sei tu in me! Nel grembo mio profondo
stendi le tue radici. Tu potrai
vivermi sempre, non morir giammai,
abbracciar tutto e divenire il mondo!
Non tendi a questo? Gli alberi tue membra
saran; la terra, il corpo; in ogni fiume
le tue vene, il tuo spirito nel lume
del dí vedrai… Già divenir ti sembra
quel che vedi… Lo senti? Orbene, questo
che tu senti son io: sono te stesso;
di me tu vivi, io di te vivo. Adesso
ritorna in mezzo agli uomini modesto,
ne la città rientra. Primavera
nuova presto verrà. Bisbiglia intanto
a chi ti passa triste e fosco a canto,
come un augurio, ne l’orecchio: – Spera.
Un’analisi di “Alba” di Luigi Pirandello
“Alba” di Luigi Pirandello rappresenta un inno alla rinascita e al recupero della speranza. La poesia si apre con la descrizione di un momento di uscita dal sonno e di ritorno alla coscienza. Nella seconda strofa si introduce, poi, il tema dell’immersione nella natura. Gli alberi diventano un paradigma di resilienza, mentre il paesaggio fa da rifugio sicuro, che permette di sottrarsi al grigiore della città e alla miseria a cui le strutture sociali condannano.
In questo contesto trova terreno fertile lo spirito che è invitato a rigenerarsi. Il tu non viene mai esplicitato e può essere individuato nel generico essere umano chiamato a riscoprirsi parte integrante dell’ambiente che lo circonda e ad aprirsi alla speranza.
Come vede la natura Pirandello in “Alba”?
In “Alba” Luigi Pirandello traccia i contorni di una lunga metafora. Il momento del risveglio della coscienza umana e quello del sorgere del sole si intrecciano, come se fossero uniti da un legame indissolubile. Le prime ore della giornata, in cui la natura mostra tutta la propria essenza, diventano il pretesto per invitare l’essere umano a curare la propria interiorità in una perfetta fusione con il paesaggio.
Gli elementi dell’ambiente, alberi, luce, aria, verde, vengono celebrati come doni, da preferire alle strutture artificiali. La Terra finisce per fare da dispensatrice di energia vitale, da cui lasciarsi ispirare. La natura appare, infine, una consolazione onnipresente, di cui l’essere umano può e dovrebbe ricordarsi in ogni momento.
La poesia “Alba” di Luigi Pirandello si articola in nove strofe da quattro versi ciascuna. Le parole danno vita a una serie di immagini immediate, che trovano espressione in continue metafore, presentate con un linguaggio lirico. Il ritmo conferisce al componimento una musicalità quasi dolce, che crea l’atmosfera ideale per la riflessione del lettore.
