Agricoltura e giovani, le nuove startup partono dai campi

Il binomio agricoltura e giovani in Italia funziona molto bene: siamo primi in Europa, con oltre 55.000 aziende guidate da ragazzi con meno di 35 anni. E le cifre continuano ad aumentare, considerando che la Coldiretti calcola che siano oltre 6% in più rispetto all’anno scorso. Non è un trend che si fermerà presto insomma, sempre più startup partiranno dai campi.
Una nuova generazione di agricoltori
Le nuove aziende agricole sembrano avere un successo molto più evidente rispetto a quelle di vecchio stampo. A sostenerlo è Coldiretti, secondo cui le superfici sono superiori di oltre il 50% rispetto alle precedenti generazioni di agricoltori, hanno un fatturato più alto e occupano più lavoratori.
Se si dovesse fare una sorta di identikit del nuovo imprenditore agricolo lo si troverebbe più spesso laureato, con lo spirito profondamente rivolto verso le soluzioni hi-tech nel campo. Web e nuove tecnologie sono all’ordine del giorno, mentre la possibilità di viaggiare all’estero li rende più propensi ad allacciare nuovi rapporti per distribuire globalmente i propri prodotti.
Impegno sociale e formazione
Non manca nemmeno una ritrovata attenzione per la componente sociale: i nuovi imprenditori si impegnano solitamente in prima linea con progetti sull’educazione alimentare. Le fattorie e orti didattici per esempio, o percorsi rurali accostati alla pet-therapy, ci sono soluzioni diverse per ogni esigenza, compresi i cosiddetti agrisili.
Allo stesso tempo anche la formazione si fa più specifica, con un numero di ragazzi sempre più alto impegnato a seguire corsi specifici in questo ambito. Finora questo tipo di formazione era spesso appannaggio esclusivo delle famiglie con parenti agricoltori, ma sembra che il trend ora stia cambiando.
