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Troppe foche spiaggiate: colpa del cambiamento climatico

Troppe foche spiaggiate: colpa del cambiamento climatico

Lo scioglimento dei ghiacci sta rendendo impossibile la vita di molte foche. Le stragi di cuccioli si moltiplicano e a risentirne è anche l’economia.

Ammirare i cuccioli di foche della sella nel Golfo di St. Lawrence in Québec rappresenta una popolare attrazione turistica. Oggi, a causa del cambiamento climatico, la vita di questi straordinari mammiferi si sta facendo, però, estremamente complicata. Lo scioglimento dei ghiacci rende, infatti, spesso impossibile la sopravvivenza dei cuccioli. Le conseguenze colpiscono anche la sfera economica e il futuro preoccupa esperti e locali.

Troppe foche spiaggiate

Le foche della sella:

Le foche della sella abitano i territori artici e sono animali migratori. In inglese sono note come Harp Seals e devono il loro nome alla caratteristica macchia che si forma sul manto del dorso. La loro lunghezza media è di 1.8 m e raggiungono i 180 kg di peso. Le foche adulte migrano dall’Artico e si spostano al largo delle Magdalen Islands, in Québec, in cerca dell’ambiente adatto per dare alla luce i cuccioli. Questi, nella prima fase di vita, dipendono fortemente dal ghiaccio, in cui le madri scavano confortevoli tane. Nascono infatti privi di grasso, senza essere in grado di affrontare le gelide acque o i predatori terrestri.

Il cambiamento climatico:

Il cambiamento climatico è una minaccia per le foche della sella. La copertura di ghiaccio nel Golfo di St. Lawrence ammontava infatti a 3 miglia cubiche in febbraio ed è ai minimi storici dal 1969. Secondo Peter Galbraith del Department of Fisheries and Oceans del Canada a essere compromessa è anche la qualità del ghiaccio. Le temperature in aumento lo hanno infatti reso meno denso e più fragile. I cuccioli finiscono, dunque, per trovarsi alla deriva a rischio di schiacciamento o annegamento e il tasso di mortalità è aumentato in modo vertiginoso. Le femmine si sono dunque spinte verso le spiagge in cerca di condizioni più favorevoli, ma i piccoli si sono solo trovati più esposti.

Futuro:

La situazione delle foche in Québec sta creando molti disagi. A risentirne è in primis l’economia. L’osservazione dei cuccioli richiama ogni anno centinaia di turisti e procura lavoro stagionale a molti abitanti della zona. Le stagioni prive di ghiaccio in passato erano rarissime, ma dal 2010 se ne sono verificate quattro. La preoccupazione è, poi, che in futuro le foche smettano di migrare verso questi luoghi. I locali stanno, però, cercando di reagire. Nel 2010, per esempio, Ariane Berubé direttrice del Hotel Accents ha trasformato la stagione fallimentare in un programma educativo sul cambiamento climatico. Le foche sono oggi l’immagine della lotta per la conservazione e l’obiettivo è sensibilizzare locali e turisti per spingerli ad agire.

La vicenda delle foche della sella rende evidente quanto l’ambiente stia mutando in modo profondo e irreparabile. Al momento i visitatori continuano a presentarsi, ma, di recente, un video ha accidentalmente ripreso l’agonia di un cucciolo, creando scalpore. Perché l’espressione “Rompere il ghiaccio” non inizi a procurarci qualche brivido, aprire delle crepe nel nostro muro di indifferenza non può che essere un dovere.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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