Serre color magenta: crescita più veloce e energia pulita

Ad uno sguardo poco attento delle serre color magenta, rosa intenso, può non sembrare un’idea così geniale. Il segreto sta nella fattura dei pannelli solari con cui sono coperte, di un colore tra il rosa e il rosso, perfetto per catturare una precisa «parte» della radiazione solare che chiamiamo per semplicità luce. I progettisti si sono definiti sorpresi dai risultati: non solo sono riusciti a ricavare una grande quantità di energia, ma le piante sono anche cresciute più velocemente.
Pannelli solari trasparenti
L’idea con cui i progettisti hanno mosso i primi passi è stata quella di produrre pannelli solari trasparenti da applicare sui tetti delle serre. Il risultato sperato era di riuscire a rendere l’ambiente indipendente dall’esterno, in grado quindi di alimentare tutte le sue parti esclusivamente con energia solare.
Un incidente felice, così viene definito dai suoi stessi creatori, poiché non si tratta di classici pannelli ma di Wavelength-Selective Photovoltaic Systems, che tradotto starebbe a significare Sistemi Fotovoltaici Selettivi di Lunghezza D’onda. In parole semplici questi pannelli sono trattati con una tintura color magenta trasparente in grado di trattenere solo una parte della luce che l’attraversa.
Per quanto possa sembrare complicato il risultato è semplice: le piante assorbono luce per svolgere la fotosintesi, ma non necessitano di tutta quella che arriva, in particolare di una certa parte dello spettro luminoso non se ne fanno proprio niente. Il pannello color magenta assorbe proprio quella parte di radiazione che non serve alla pianta, lasciando filtrare quella più utile.
Tornando all’incidente felice di cui parlavamo prima, i progettisti avevano messo in conto una crescita più rallentata, pensando che le piante avrebbe avuto a disposizione sarebbe stata minore. E invece è successo esattamente il contrario: non solo le serre producevano abbastanza energia da potersi alimentare da sole, ma le piante al loro interno crescevano più velocemente.
Fonti: Soliculture
