Riscaldamento globale, metà degli americani teme di vedere la fine della Terra

Il timore che il riscaldamento globale possa spingere la Terra verso la propria fine è sempre più diffuso, ma a preoccupare molti sono ora anche i tempi in cui questo potrebbe avvenire. Sembra, infatti, dilagare la convinzione che la catastrofe sia più vicina del previsto e che, quindi, ci sia il rischio di doverla vivere in prima persona. Soffermarsi su tale pensiero appare, purtroppo, controproducente e la consapevolezza resta l’unica ancora di salvezza.

Quando arriverà la fine della terra a causa del riscaldamento globale?
La lotta al riscaldamento globale è la sfida più importante del nostro tempo, anche perché una sconfitta potrebbe coincidere con la fine della Terra come la conosciamo. Tale consapevolezza sembra oggi essere sempre più diffusa e molti si chiedono con angoscia quando tale eventualità potrebbe verificarsi. Secondo un’indagine condotta da Talker Research quasi la metà degli americani teme, in realtà, che assistere in prima persona all’apocalisse sarà per loro inevitabile.
La percentuale di persone che covano questa paura è pari al 48% e in testa alla classifica degli ansiosi ci sono gli Hawaiani. La paura è, dunque, quella di aver già raggiunto il punto di non ritorno e,quindi che il limite di aumento di temperatura globale, fissato a +1.5 °C nel Paris Agreement, rappresenti ormai una soglia impossibile da rispettare.
Riscaldamento globale e fine della Terra: quanto tempo ci rimane?
Il fatto che il riscaldamento globale possa spingere la Terra verso la propria fine non può essere definito una novità. Gli esperti avvertono, però, che fare in modo che la questione venga considerata nella giusta prospettiva rappresenta una priorità. Il rischio è, infatti, che pessimismo e panico finiscano per impedire tanto una razionale presa di coscienza, quanto per generare un senso diffuso di impotenza.
Il dibattito tra negazionismo e catastrofismo sembra, insomma, in grado di fare pari danni. L’umanità ha ancora spazio di manovra, ma perché questo sia compreso combattere le narrative sensazionaliste deve essere ritenuta una priorità.
Combattere il riscaldamento globale per scongiurare la paura della fine della Terra
Perché lo spettro della fine della Terra non diventi un ostacolo alla battaglia contro il riscaldamento globale è necessario promuovere una presa di coscienza. L’indagine di Talker Research ha insistito anche su quale sia la risposta che i soggetti danno all’ansia da cambiamento climatico. Il 37% degli intervistati si è dichiarato impegnato in comportamenti eco-friendly solo per la propria soddisfazione.
Il 50% degli interrogati ha, però, affermato che nelle scelte contano tanto le motivazioni personali, quanto le considerazioni relative ai risultati. Fare in modo che ognuno percepisca il proprio contributo come importante diventa, dunque, parte integrante della promozione delle strategie pro-sostenibilità. In quest’ottica insistere sui progressi fatti e sui traguardi vicini può rivelarsi estremamente utile.
Evitare che la lotta al riscaldamento globale venga percepita come un semplice mezzo per ritardare la fine della Terra è ancora possibile, ma è necessario impegno. Il sondaggio ha rivelato che, per il 32% degli intervistati, agire in modo eco-friendly significa stare bene con se stessi e riuscire, per esempio, a dormire meglio. L’intrecciarsi di responsabilità ambientale e benessere personale si potrebbe, quindi, dimostrare un’altra importante chiave di lettura.
