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Riproduzione di una pianta per talea: quali sono i metodi e come procedere

Riproduzione di una pianta per talea: quali sono i metodi e come procedere

Che cosa si intende per talea, i vari tipi di propagazione e qual è la pratica più adatta per le piante d’appartamento

La talea, afferma l’Enciclopedia Treccani, è la “parte di una pianta capace di emettere radici e di rigenerare un nuovo individuo”. È un tipo di riproduzione molto usato in frutticoltura e in floricoltura, che permette di conservare le caratteristiche della pianta da cui deriva.

Riproduzione talee

I metodi

La propagazione per talea, che non è possibile con tutte le piante perché vi sono specie le cui talee non emettono radici, si effettua in vari modi.

La talea erbacea si ottiene dal prelievo, di solito in primavera, di una parte apicale di un ramo oppure utilizzando un rametto ed è adatta per riprodurre piante erbacee, perenni o arbusti di piccola dimensione, mentre la talea legnosa proviene da rami o da radici nel periodo di riposo.

Per la talea radicale si utilizza un ramo provvisto di una gemma, ma anche le radici, quando queste sono capaci di formare gemme; è una tecnica possibile con l’ailanto e con alcuni alberi da frutto.

La talea fogliare avviene invece dalle foglie, che nel caso di alcune specie, come le Begonie, la Sanseveria e le Crassulaceae, sono in grado di rigenerare diversi esemplari.

Talea in acqua

La talea in acqua è una pratica davvero semplice, adatta a molte piante d’appartamento con portamento ricadente, come il Pothos, l’Hoya, la Tradescantia, la Monstera deliciosa o il Philodendron scadens.

È una tecnica possibile in tutte le stagioni, ma più rapida se effettuata durante il periodo vegetativo della pianta, dalla fine dell’inverno per tutta l’estate.

Telea in acqua

Come procedere?

Con forbici disinfettate, bisogna effettuare un taglio netto di una parte della pianta madre, naturalmente sana, stando attenti a includere almeno un nodo, da cui partiranno le nuove radici. Il nodo è il punto di inserzione delle foglie sul fusto, riconoscibile perché più ingrossato rispetto al resto del fusto e dall’aspetto tondeggiante. Il procedimento è particolarmente immediato nel Pothos, pianta che possiede lunghi tralci pieni di nodi. Dopo aver tagliato sotto il nodo, si eliminano le foglie più basse e si immerge la talea in un contenitore pieno d’acqua, controllando che il nodo sia coperto d’acqua (che andrà di tanto in tanto rabboccata). Se la sua ampiezza lo consente, è possibile inserire nel contenitore più di una talea.

In alcune settimane, le radici si saranno sviluppate e allora sarà possibile mettere in terra la talea.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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