I rifiuti elettronici, come i rifiuti plastici, stanno diventando un serio problema per il pianeta. L’elettronica entra sempre più capillarmente nelle nostre vite e i dispositivi rotti o scartati per un modello più nuovo finisco spesso in discarica. Secondo una stima dell’ONU meno di un quarto di tutti i rifiuti elettronici prodotti al mondo viene recuperato. Gli ingegneri della Duke University negli Stati Uniti potrebbero tuttavia aver trovato una prima strada verso una elettronica riciclabile.
Rifiuti elettronici riciclabili, è possibile?
Gli ingegneri americani hanno ideato un componente elettronico fondamentale, il transistor, rendendolo 100% riciclabile. Il componente viene “stampato” con tre nuovi inchiostri biodegradabili a base carbonio che possono essere utilizzati su superfici rispettose dell’ambiente come la carta. I rifiuti elettronici in questo caso sarebbero riciclabili grazie ad un inchiostro dielettrico isolante derivato dal legno e chiamato nanocellulosa.
Grazie ad una tecnica che utilizza anche normale sale da cucina, i ricercatori hanno sviluppato un metodo per utilizzare i cristalli di nanocellusola e realizzare un prodotto in grado di funzionare benissimo come isolante nei loro transistor. Il design è interamente riciclabile: grazie ad una serie di “bagni”, i nanotubi di carbonio e il grafene possono venire recuperati e riutilizzati praticamente al 100% con una perdita di prestazioni minima. Poiché la nanocellulosa è realizzata in legno, può essere semplicemente riciclata insieme alla carta su cui è stata stampata.
Un futuro completamente riciclabile per l’elettronica?
Purtroppo il futuro non è ancora così roseo, come spiega il professor Aaron Franklin che ha realizzato la ricerca: “I componenti elettronici in silicio probabilmente non scompariranno mai” ha detto “non ci aspettiamo che una elettronica riciclabile come la nostra possa sostituire la tecnologia presente”.
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Difficilmente quindi l’elettronica riciclabile sarà in grado di soppiantare quella attualmente in uso in tempi ragionevolmente brevi. La speranza per gli ingegneri è quella di dimostrare come un nuovo modo di pensare a componenti rispettosi dell’ambiente sia possibile. Un primo piccolo passo avanti quindi verso un nuovo modo di vedere i rifiuti elettronici e l’elettronica in generale.
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