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Questa nuova alimentazione artificiale può salvare le api

Questa nuova alimentazione artificiale può salvare le api

Un nuovo tipo di alimentazione artificiale è in grado di sostenere le colonie di api per superare momenti di crisi e stress.

Una nuova fonte di cibo artificiale è in grado di sostenere le colonie di api mellifere senza la necessità per loro di ricorrere al polline naturale. È quanto emerge dalla collaborazione tra l’Università Statale di Washington e l’azienda belga APIX Biosciences dopo oltre un decennio di ricerche. La nuova alimentazione artificiale potrebbe sostituire il polline naturale e facilitare la sopravvivenza delle colonie sempre più minacciate. Si tratta del primo effettivo mangime per api.

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@Envatoelements

Perché serve un’alimentazione artificiale per le api?

Per sopravvivere e mantenere la salute della colonia le api mellifere hanno bisogno di una dieta varia e ricca dei nutrienti che trovano nel polline dei fiori. Tuttavia, la crescente urbanizzazione, i cambiamenti nell’utilizzo del suolo dovuti all’uso di pesticidi e le condizioni meteorologiche estreme dovute alla crisi climatica, stanno pesantemente riducendo la disponibilità e la qualità del polline. Questo deficit nutrizionale rende le api più vulnerabili a malattie e stress ambientali contribuendo al fenomeno del collasso delle colonie con tassi di mortalità che hanno raggiunto livelli di crisi.

Mangime artificiale per le api: come una barretta energetica

La svolta è arrivata recentemente grazie a una ricerca pubblicata su Proceedings of the Royal Society B, dove gli scienziati hanno illustrato i risultati ottenuti grazie a un alimento artificiale pensato per le api che contiene tutti i nutrienti essenziali di cui gli insetti hanno bisogno. Si tratta, spiegano i ricercatori, di un alimento «simile nel concetto alle barrette energetiche per gli esseri umani». Queste «barrette energetiche» vengono inserite direttamente negli alveari, dove le api giovani le processano e distribuiscono i nutrienti alle larve e agli adulti.

Questo tipo di mangime per api rappresenta una novità assoluta: fino ad oggi, le api erano infatti gli unici animali da allevamento che non potevano essere alimentati esclusivamente con un mangime prodotto dall’uomo. I test condotti in condizioni reali, su colonie sottoposte a stress nutrizionale in campi di mirtilli e girasoli tipicamente poveri di polline di qualità, hanno dimostrato che le colonie alimentate con la nuova formula non solo sono in grado di sopravvivere, ma addirittura di prosperare

Come funziona l’alimentazione artificiale per api? 

Uno degli elementi chiave individuati dai ricercatori è l’isofucosterolo, una molecola presente naturalmente nel polline e fondamentale per la salute delle api. Le colonie alimentate con cibo arricchito di isofucosterolo sono riuscite a sopravvivere per un’intera stagione senza accesso al polline naturale, mentre quelle prive questa molecola hanno subito perdite notevoli, inclusa la riduzione della produzione di larve, la paralisi degli adulti, fino al collasso della colonia. 

Secondo Brandon Hopkins, professore presso la WSU e coautore dello studio, l’introduzione di questa nuova alimentazione artificiale potrebbe cambiare radicalmente la gestione delle api da parte degli apicoltori. In particolare, potrebbe rendere nuovamente redditizia l’impollinazione di colture come i mirtilli, che oggi molti apicoltori evitano a causa dell’elevata mortalità delle colonie.

Il nuovo alimento artificiale per api dovrebbe essere disponibile sul mercato statunitense già a partire dal 2026, con l’obiettivo di diffondersi tra gli apicoltori e diventare uno strumento fondamentale per la salvaguardia delle colonie. 


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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