Quando il biologico combatte il crimine
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Una scatola piena di ottimi alimenti biologici campani, questo in sostanza l’iniziativa «Facciamo un pacco alla Camorra». Un progetto che tramite il cibo biologico punta a contrapporsi al crimine, in una delle zone più a rischio d’Italia, ripartendo dalla sostenibilità.
Il progetto biologico di «Facciamo un pacco alla Camorra»
Il progetto è nato dal lavoro della cooperativa «Nuova Cooperazione Organizzata», la quale tramite l’utilizzo di terre e beni confiscati alla Camorra produce alimenti gli biologici che vengono poi inseriti nei pacchi che si possono acquistare per sostenere l’iniziativa. Ma non è tutto! Il progetto «Facciamo un pacco alla Camorra», infatti, non si limita a far fruttare tramite le produzioni biologiche gli ex territori della malavita, bensì fornisce un’opportunità di lavoro e di riscatto a soggetti in difficoltà sul territorio.
All’interno dei due pacchi - uno venduto a 25 euro e l’altro, di dimensioni maggiori, venduto a 50 euro - si trova una certa varietà di prodotti: partendo dalla pasta si arriva ai sughi, ma anche alle marmellate, al vino, alle nocciole e molto altro. Tutto rigorosamente biologico. Una filosofia produttiva che, in questo progetto, diventa motore di una rinascita nel nome della sostenibilità e della legalità. Il progetto oggi si sta espandendo oltre i confini nazionali, arrivando già a Bruxelles, con il supporto dell’associazione Cultura Contro la Camorra, e puntando a raggiungere presto la Francia.
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