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Qual è la differenza fra stagioni astronomiche e meteorologiche?

Qual è la differenza fra stagioni astronomiche e meteorologiche?

Curiosità e differenze fra stagioni meteorologiche ed astronomiche, che spiegano come mai le date di inizio non sono sempre le stesse

Ogni anno, quando arriviamo al cambio di stagione, sentiamo opinioni discordanti su quando inizia davvero. C’è chi dice che bisogna guardare all’equinozio o al solstizio, che però non cade ogni anno nello stesso giorno. E c’è chi dice che invece bisogna guardare al 1° giorno del mese. Prendiamo il caso della primavera 2023: l’equinozio è stato il 20 marzo, ma per i meteorologi la stagione inizia sempre e comunque il 1° marzo. Chi ha ragione? In realtà tutti e due, perché esistono due tipi di stagioni, astronomiche e meteorologiche. Scopriamo le differenze e alcune curiosità.

stagioni meteorologiche e astronomiche
@envatoelements

Le stagioni astronomiche

La Terra ruota intorno al Sole secondo un’orbita a forma di ellissi. A sua volta, ruota su sé stessa intorno a un asse, che è inclinato di 23.5° rispetto alla perpendicolare al piano dell’orbita. Da sottolineare che l’asse si mantiene sempre parallelo a sé stesso durante la rivoluzione, cioè punta sempre nella stessa direzione.

Le conseguenze di questo sono appunto i 2 equinozi e i 2 solstizi. Gli equinozi sono quei momenti in cui tutti e due gli emisferi della Terra hanno una pari quantità di ore di luce e di buio. Da quel momento in poi, se si va verso l’autunno le ore di buio aumentano, viceversa se si va verso la primavera. I solstizi sono invece quei momenti in cui gli emisferi raggiungono i giorni con più ore di luce o di buio di tutto l’anno. Da quel momento in avanti luce e buio tornano a diminuire o aumentare a seconda che si vada verso inverno o estate, fino a tornare di nuovo uguali agli equinozi.

Queste sono le stagioni astronomiche. Iniziano più o meno intorno al 20 del mese, ma quasi mai nello stesso giorno ogni anno. Perché? Perché l’anno solare dura circa 365.2422 giorni, un numero troppo complesso per essere rispettato con precisione da qualsiasi calendario. Perciò, ogni anno, il momento esatto di equinozi e solstizi varia.

Le stagioni meteorologiche

La differenza fra stagioni astronomiche e meteorologiche sta nel riferimento che si considera per stabilire quando iniziano. Quelle meteorologiche, infatti, non considerano il moto della Terra, ma il ciclo delle temperature.

Il clima della Terra dipende da tantissimi e complessi fattori, e sono proprio questi a causare uno scarto fra l’inizio percepito e l’inizio astronomico di una stagione. Basta guardare alle piante: tipicamente, fioritura e caduta delle foglie iniziano prima degli equinozi. E in effetti anche la meteorologia ha visto che, di tendenza, è già a partire dall’inizio del mese che le temperature variano. Ecco perché le stagioni meteorologiche iniziano sempre il 1° marzo, 1° giugno, 1° settembre e 1° dicembre.

4 curiosità sulle stagioni

Che succederebbe se l’asse della Terra non puntasse sempre nella stessa direzione? Ogni emisfero rimarrebbe sempre nella stessa stagione, a seconda di quanto è inclinato l’asse. E se l’asse non fosse affatto inclinato? Non ci sarebbe più da preoccuparsi di stagioni meteorologiche e astronomiche, perché ci sarebbe un’unica eterna stagione su tutta la Terra.

Come mai l’autunno inizia sempre un po' più tardi rispetto alla primavera? Fra primavera e autunno la Terra passa più vicino al Sole, questo ne aumenta la velocità, e quindi l’equinozio di marzo risulta sempre anticipato. Perché l’emisfero Nord va in inverno quando la Terra è più vicina al Sole? Perché diminuisce l’inclinazione dei raggi, e quindi il calore ricevuto. Poi perché l’emisfero passa più ore al buio che alla luce. E infine perché ha molte terre emerse, che si raffreddano di più rispetto agli oceani.


Enrico Becchi
Enrico Becchi
Scopri di più
Scrittore, divulgatore scientifico, giornalista. Con quello che scrivo e racconto cerco di rendere le persone consapevoli di sé stesse e del mondo spaziando fra tanti ambiti, fra le scienze naturali e le scienze di frontiera.
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