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Principe Carlo, il Regno Unito ha un re ambientalista

Principe Carlo, il Regno Unito ha un re ambientalista

Dopo la morte della regina Elisabetta, il nuovo sovrano è il Principe Carlo, ambientalista da tutta la vita e sempre impegnato nella difesa del pianeta

Il Regno Unito ha un re ambientalista. Con la triste scomparsa dell’amatissima Elisabetta II, dopo un regno durato ben 70 anni, a diventare nuovo sovrano è il Principe Carlo, primo in linea di successione. Sale al trono con il nome di Carlo III. E se già la regina aveva dimostrato in passato il suo amore per la natura (da ricordare il suo rimprovero catturato dalle telecamere durante un colloquio privato ai leader del mondo impegnati alla Cop26, accusati di parlare ma non fare), il suo successore ha fatto della difesa dell’ambiente una delle sue attività principali di reale in attesa di indossare la corona.

Scarti di vino e formaggio come benzina, l’auto del Principe Carlo funziona così
Foto: @Wikimedia

Carlo III, un re ambientalista

L’oramai ex Principe Carlo ha declinato la sua attenzione all’ambiente in varie forme. A volte un po’ bizzarre ed elitarie, ma comunque d’esempio, altre più concrete: si va dalla produzione del cibo biologico con la creazione di un vero e proprio marchio all'istituzione di enti di beneficienza, passando per la lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento di cui ha parlato in diversi discorsi (tra gli ultimi, quello alla Cop26 di Glasgow) e per la promozione di stili di vita sostenibili tra i suoi sudditi e non solo.

Il prodotti biologici di Carlo

Una delle prime dimostrazioni di amore per il pianeta del neo re risale ai primi anni Novanta, prova di come questi temi gli stiano a cuore da lungo tempo. Nel 1990 crea The Duchy Originals, marchio di cibo biologico preparato con gli ingredienti prodotti nella tenuta di Highgrove House, residenza di Carlo. Ma i terreni erano coltivati completamente con metodo bio già dal 1985. Il primo prodotto venduto sono dei biscotti d’avena. Dal 2010, dopo un rebranding, sono circa 300 le referenze. I proventi delle vendite continuano a essere devoluti agli enti di beneficienza dell’ex Principe (nel 2008 il marchio ha registrato profitti per 7 milioni di sterline).

Gli enti di beneficienza

Tra gli enti creati da re Carlo III, c’è The Prince of Wales's Charitable Fund, organizzazione attiva in campo ambientale, così come in altri cinque settori: conservazione del patrimonio culturale, salute, educazione, inclusione sociale e sostegno alle campagne. È attiva nel Regno Unito e nei territori del Commowealth e assicura donazioni a ong e altre realtà che perseguono gli obiettivi della fondazione.

La Terra Carta

Più recente è invece il lancio da parte dell’ex Principe Carlo della Terra Carta, un documento-manifesto di 17 pagine con un piano d'azione immediato, scandito in 10 punti, per le aziende disposte a seguire una tabella di marcia per un futuro più sostenibile nel settore privato. È ispirata alla Magna Carta firmata nel 1215 da re Giovanni Senza Terra per riconoscere per la prima volta i diritti degli individui. La Terra Carta prevede anche la creazione di un’alleanza di investitori per raccogliere 10 miliardi di dollari per iniziative verdi entro il 2023.

Faccio un urgente appello ai leader, di tutti i settori e di tutto il mondo, a dare il loro sostegno a questa 'Terra Carta', per fare in modo che la prosperità sia in armonia con la natura, le persone e il pianeta nel prossimo decennio”, ha detto nel 2021, in occasione della presentazione del manifesto.

I discorsi di Carlo per l’ambiente

A proposito di appelli, non vanno dimenticati, infine, i numerosi di discorsi tenuti da re Carlo III in difesa dell’ambiente. Molti dei quali pronunciati in anni nei quali chi si schierava a protezione del pianeta era visto come un personaggio eccentrico. Ma il tempo gli ha dato ragione e ora gli occhi delle persone sono più aperti. Le prime parole ambientaliste arrivarono quando aveva solo 21 anni e furono contro il pericolo della diffusione dei rifiuti di plastica.

Uno degli ultimi, invece, è stato quello alla Cop26, la conferenza sul clima, tenutasi a novembre 2021 a Glasgow, occasione in cui affermò, tra le altre cose, che "il mondo deve mettersi in una disposizione di spirito bellica, da ultima spiaggia, di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici che incombono sul pianeta". Ora c'è curiosità di vedere se porterà avanti questo impegno anche da sovrano, magari cercando di indirizzare le politiche ambientali del Regno Unito, o se adotterà lo stile neutrale e non invadente della madre Elisabetta. In ogni caso, ora sul trono siede un re ambientalista, un re verde.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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