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Piramidi di Segonzano, le sculture di terra del Trentino

Piramidi di Segonzano, le sculture di terra del Trentino

In Valle di Cembra esistono delle formazioni rocciose che risalgono a 50mila anni fa, sono le Piramidi di Segonzano, uniche in Trentino

Che le montagne del Trentino regalino spettacoli fiabeschi è risaputo, ma il panorama offerto dalla Valle di Cembra è davvero particolare. Le piramidi di Segonzano sono delle enormi colonne di terra e roccia uniche in tutta la provincia di Trento.

piramidi segonzano
@ Erika Barani

Piramidi di terra, sculture naturali

Le piramidi di terra sono formazioni naturali che si possono considerare a tutti gli effetti delle vere proprie sculture. Non sono le uniche nella regione Trentino Alto Adige, anzi le piramidi di Renon in provincia di Bolzano sono famose in tutto il mondo e sono considerate le più belle d’Europa. Le piramidi di Segonzano, tuttavia, non sono da meno e anzi sono un’attrazione per i turisti sia italiani sia stranieri che visitano le montagne del Trentino. Queste colonne, che arrivano a raggiungere altezze di 40 metri, sono note anche come òmeni da tera, cioè uomini di terra nel dialetto locale.

Come si sono formate le piramidi di Segonzano?

Le Piramidi di Segonzano si sono formate circa 50mila anni fa in seguito all’erosione dei ghiacciai quaternari del torrente Avisio. Enormi depositi morenici vennero trasportati nella valle del Rio Regnana vicino a Segonzano accumulando sabbia, ciottoli di varia natura e grandi massi di porfido. Nel corso dei millenni l’acqua piovana ha poi modellato questi materiali dando loro la forma che conosciamo noi oggi. Le piramidi terra di colore giallo oro ricordano degli enormi coni rovesciati che, visti uno accanto all’altro, assomigliano alle canne di un organo. Alcune colonne sono sormontate da un grande sasso appoggiato orizzontalmente, che li fa sembrare degli uomini giganti col cappello.

Valle di Cembra, zona di leggende

Attorno alle piramidi di Segonzano ruota una leggenda sorta per la somiglianza delle piramidi ad un castello di fate, soprattutto in certe ore del giorno quando la luce è soffusa. La leggenda vuole che alcuni folletti che abitavano nelle foreste della Valle furono un giorno pietrificati per punizione. Questa non è l’unica leggenda che viene narrata nella zona. Ad esempio la leggenda del Picena racconta la storia di un uomo, chiamato el Picena per la sua bassa statura, che lavorava come sarto presso il castello di Segonzano. Quando la baronessa scoprì che era ateo, fece di tutto per convertirlo ma lui scappando cadde da un albero di fico in uno strapiombo. Morì dopo aver raggiunto una piccola grotta tutt’ora presente e nota come Bus del Picena (buco del Picena). Secondo la leggenda il suo fantasma vaga ancora in cerca di pace.

Visitare le piramidi della Valle di Cembra

Le piramidi sono visitabili tutto l’anno, tranne in caso di neve e ghiaccio. Raggiungerle è facile. Dal parcheggio vicino al ponte sul Rio Rignana si imbocca un sentiero attraverso il bosco di conifere e latifoglie, che si percorre in circa 2,5 ore. Le piramidi sono più o meno raggruppate in tre punti diversi. Il primo gruppo è a 15 minuti dall’inizio della visita. Il secondo gruppo si trova a circa 35 minuti di passeggiata, mentre il terzo e ultimo gruppo si raggiunge dopo diversi saliscendi per un dislivello complessivo di 271 metri. Lungo tutto il percorso sono posizionati dei cartelli che forniscono maggiori informazioni circa le piramidi.


Erika Barani
Erika Barani
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Interprete e Traduttrice Laureata in Linguistica Inglese, da sempre mi interesso di tematiche ambientali e amo gli animali: da loro ho imparato il rispetto per la natura e per tutti gli esseri viventi.
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Interprete e Traduttrice Laureata in Linguistica Inglese, da sempre mi interesso di tematiche ambientali e amo gli animali: da loro ho imparato il rispetto per la natura e per tutti gli esseri viventi.
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