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Pioggia artificiale: gli scienziati danno la scossa alle nuvole

Pioggia artificiale: gli scienziati danno la scossa alle nuvole

Una nuova tecnica per la pioggia artificiale negli Emirati Arabi. Droni cercheranno di portare acqua nelle regioni aride.

Dimenticatevi la danza della pioggia, gli Emirati Arabi puntano sulla pioggia artificiale grazie ad una nuova tecnica sperimentale. Gli Emirati Arabi coprono una tra le zone popolate più aride del pianeta con meno di 10cm di precipitazioni all’anno. Con un nuovo sistema basato su droni e scariche elettriche gli scienziati puntano a portare la pioggia nelle regioni desertiche.

pioggia artificiale

Pioggia artificiale: come funziona

Il concetto di pioggia artificiale non è certo nuovo. Da decenni gli scienziati stanno utilizzando tecniche di “inseminazione” delle nuvole. Queste tecniche prevedono l’utilizzo di prodotti chimici come ioduro d’argento, ioduro di potassio o anidride carbonica allo stato solido. In alcuni casi anche propano liquido. Queste sostanze vengono generalmente rilasciate da aerei o “sparate” da cannoni o razzi a terra.

Il loro scopo è quello di rendere le particelle d’acqua sospese ad alta quota più pesanti in modo da farle precipitare a terra sotto forma di pioggia. L’efficacia di queste metodologie è ancora oggi fonte di acceso dibattito. Tra le perplessità non solo i costi esorbitatiti ma, anche i possibili effetti sull’ambiente.

Dare la “scossa” alle nuvole per portare la pioggia

Il nuovo sistema studiato per gli Emirati Arabi arriva dall’Università di Reading, in Inghilterra. A differenza delle tecniche tradizionali per la pioggia artificiale non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche. La nuova tecnica prevede l’utilizzo di una serie di droni appositamente realizzati. Equipaggiati con sensori per umidità e pressione, oltre che a generatori di carica elettrica, ai droni spetterà il compito di dare una “scossa” alle nuvole. L’ipotesi infatti è che le particelle d’acqua più piccole, quando caricate elettricamente, si uniscano tra loro. Quando sufficientemente grandi, le particelle possono quindi cadere sotto forma di pioggia e arrivare fino a terra anche in regioni calde come negli Emirati Arabi.

Anche per il nuovo sistema, come per l’intero concetto di pioggia artificiale, restano tuttavia diverse perplessità. Pochi sono gli studi esaustivi in merito e tra le preoccupazioni vi è il timore che far piovere artificialmente in una zona possa rendere arida un’altra. Anche per questo motivo gli scienziati sono interessati a tenere sotto controllo l’efficacia delle nuove tecniche. In particolare, per capire come far fronte alle future carenze d’acqua previste per i prossimi decenni.


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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