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Pinguini africani falsi per salvare quelli veri

Pinguini africani falsi per salvare quelli veri

Fortemente compromesso il futuro dei pinguini africani forse una finzione potrebbe aiutarli a sopravvivere in un ecosistema senza risorse.

Da milioni di esemplari a poche migliaia in circa cento anni i pinguini africani sono gravemente a rischio; ecco perchè si sta tentando di aiutarli facendoli spostare in zone più ricche di pesce grazie a pinguini finti e a suoni registrati.

I pinguini africani e l’ecosistema

I pinguini africani sono soliti scegliere la spiaggia di Boulders, a circa un’ora di macchina a sud di Città del Capo, per riprodursi. Essa, infatti, è da molti anni un piccolo tratto di costa protetto dai predatori di terra grazie agli insediamenti umani ed alle abitazioni costruite sin dagli anni ottanta ed è oggi parte del parco nazionale di Table Mountain.

I pinguini africani, purtroppo, si sono ridotti negli ultimi cento anni da un numero di esemplari di circa 1,5 - 3 milioni a indicativamente 10.000 coppie.

Negli ultimi decenni ciò soprattutto a causa della mancanza di cibo: la parte sud occidentale dell’Africa, infatti, a causa della pesca eccessiva è passata da una delle zone di pesca più ricche del mondo ad ecosistema privo di piccoli pesci nutrienti, indispensabili per la sopravvivenza dei pinguini.

Pinguini africani falsi

Ecco perché si è pensato di individuare una nuova zona nella riserva naturale di De Hoop, di proteggerla con una rete anti predatori e di fornirla con repliche di pinguini in cemento dipinto corredate di altoparlanti che simulano il richiamo dei pinguini veri per cercare di attirarli. Qui, infatti, vi è maggiore presenza di pesce e ciò potrebbe rendere più facile la sopravvivenza dei pinguini africani.

Purtroppo i primi mesi di sperimentazione non hanno dato risultati e gli ideatori del progetto, in alternativa, stanno pensando di liberare giovani pinguini da un centro di riabilitazione di Città del Capo proprio a De Hoop nella speranza che questo li porti a riprodursi lì qualche anno dopo, considerato che i pinguini tendono a riprodursi nei luoghi dove sono stati allevati.

Il futuro dei pinguini africani

Purtroppo anche questo potrebbe non essere sufficiente per la salvaguardia dei nuovi piccoli che verrebbero sì sfamati dai genitori, ma nel primo anno di vita incontrerebbero notevoli difficoltà sia perché il comportamento tipico dei giovani pinguini africani non è compatibile con un oceano caldo e troppo sfruttato sia perché i pinguini africani adulti per essere più efficienti preferiscono cacciare in gruppo e sono soliti escludere i più piccoli inesperti dalle battute di pesca. A ciò si aggiunga che in ogni caso lungo la costa occidentale dell'Africa meridionale gli stock ittici sono crollati più gravemente rispetto alle zone a sud e ad est.

Facendo leva sulle ripercussioni che altre altre specie che dipendono dai pinguini africani potrebbero subire nonché sulle ripercussioni economiche sui parchi, attrattiva per migliaia di appassionati e turisti, si sta lavorando ad interventi più decisivi che assicurino zone senza pesca vicino alle colonie di pinguini ed alle aree di alimentazione dei più giovani, ma il processo è lento e complicato; a ciò si aggiunga che anche se la pesca venisse fermata non è certo il ritorno dei piccoli pesci - sardine ed acciughe - nutrimento dei pinguini africani.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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