Perché sbadigliamo? Cause, disturbi e curiosità

I meccanismi che governano lo sbadiglio sono oggetto di studio ormai da secoli, ma solo oggi si comincia a fare un po’ di chiarezza in merito. Dunque, cos’è lo sbadiglio? Perché sbadigliamo? E perché si dice che lo sbadiglio sia contagioso? Cerchiamo di capire le risposte della scienza.

Che cos’è lo sbadiglio
Lo sbadiglio è un segnale sociale che si sta ancora studiando. Quel che sappiamo è che questo è un comportamento stereotipato, ha cioè caratteristiche ripetute e ben distinguibili.
- Lo sbadiglio è irrefrenabile, cioè non si può controllare. Possiamo tentare di fermarlo serrando le labbra, coprendo la bocca con le mani, ma nulla. Una volta che parte, lo sbadiglio deve concludersi. È così per gli uomini come per gli animali.
- Stimola la pandiculazione e cioè il movimento muscolare involontario degli arti superiori, della schiena o degli arti inferiori. Da qui lo stiracchiamento, le lacrime e le smorfie.
Perché sbadigliamo? Il significato
All’interno della stereotipia dello sbadiglio, si possono osservare delle sfumature. Lo sbadiglio, infatti, non è sempre uguale. Cambia in base al motivo che lo stimola. Alcuni ritengono che si sbadigli per noia, altri per stanchezza, altri ancora sostengono che si sbadigli per empatia. Quindi, cos’è che lo stimola? Il motivo non è ancora chiaro, ma la scienza avanza due ipotesi.
Ipotesi dello Sbadiglio fisiologico: sonno, fame
Secondo questa ipotesi, si sbadiglia quando cambia qualcosa nella fisiologia, negli ormoni o nelle emozioni del soggetto, ovvero quando c’è una transizione. Inizio ad avere fame, sbadiglio. Inizio ad avere sonno, sbadiglio.
Lo sbadiglio, dunque, sembrerebbe indicare un passaggio di stato che avviene attraverso il rilascio di ansia e stress.
Ipotesi dello sbadiglio psicologico: noia, imitazione
Secondo questa ipotesi, lo sbadiglio comunica qualcosa agli altri. È provato, infatti, che quando si è in compagnia si sbadiglia di più.
Le ricerche hanno dimostrato, inoltre, che basta vedere uno “sbadigliatore” di profilo e perfino solo “ascoltarlo” per essere indotti a imitarlo. Il potere “sbadigliogeno” dello sbadiglio ha quindi una base comunicativa.
Perché lo sbadiglio è contagioso?
Se sbadigliare provoca lo sbadiglio significa che lo sbadiglio è contagioso. Lo è tra esseri della stessa specie e lo è anche tra specie diverse. Per esempio, il cane è contagiato dallo sbadiglio dell’uomo e viceversa.
È stato addirittura provato che si ottengono più sbadigli leggendo un testo che parla di sbadiglio rispetto a uno che parla di singhiozzi e che, invece, non fa singhiozzare! Non è quindi sbagliato supporre che lo sbadiglio avesse in origine una funzione sociale o che magari l’abbia acquisita nel tempo.
Comunicare sbadigliando
Dunque, qual è la verità sul significato e sul ruolo sociale dello sbadiglio? Le ipotesi analizzate sono entrambe valide e anzi si declinano a vicenda. La divisione sistematica, infatti, è solo un modo per fare ordine in un discorso molto ampio e complesso. Ciò che entrambe i due filoni di studio mettono in evidenza, infatti, è che lo sbadiglio comunichi un mutamento di stato e cioè il passaggio da una condizione ad un’altra. Si sbadiglia, cioè, quando qualcosa in noi sta cambiando.
In conclusione, lo sbadiglio ci racconta qualcosa che ha a che fare con la storia dell’evoluzione dell’uomo, fatta a volte anche di noia.
