Uno dei fenomeni più irriverenti degli ultimi anni, paladina della diversità e narratrice sempre sopra le righe delle pieghe più in ombra della società, Myss Keta spesso sfrutta il potere del cibo come vero e proprio oggetto d’arte nei suoi pezzi e nei suoi video per creare immagini e inviare messaggi. La cantante mascherata, inoltre, quest’anno presenterà il Dopofestival di Sanremo 2020 insieme a Nicola Savino.
Myss Keta e il cibo per raccontare gli italiani
Il rapporto di Myss Keta con il cibo, in termini artistici, non è certo la sua caratteristica principale, tuttavia con un po’ d’attenzione è possibile notare come sia un filo conduttore capace di dare colore e, è il caso di dirlo, sapore alle sue creazioni. La cantante si è mostrata a cavalcioni di una mortadella nel video di PAZZESKA; ha intitolato un album PAPRIKA; ha scritto un pezzo che si intitola MILANO SUSHI & COCA e per portare un’altro esempio nel testo di MAIN BITCH spicca la frase «Io mi faccio un lobster roll, tu ti fai la dieta Atkins», e per finire un breve video Youtube «COOKING WITH KETA» in cui l’artista si prodiga – più o meno – ai fornelli.
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Rivoluzionari e irriverenti sono sia i temi che il linguaggio dell’artista, caratteristiche che le hanno fatto guadagnare il ruolo di icona tanto da portarla a condurre il Dopofestival di Sanremo 2020. Una modalità espressiva nuova quella adottata da Myss Keta in cui il potere del cibo di evocare immagini e situazioni viene sfruttato al meglio per rendere più vivido il messaggio e dare più spessore alle sue creazioni. D’altronde non si tratta di un segreto, Myss Keta, infatti, ha parlato di cibo in un’intervista rilasciata per TuaCityMag in cui dichiara che le sue canzoni sono piene di cibo perché è «il secondo, o il primo» grande piacere della vita. Sostenendo poi che i cibi che nomina sono un simbolo e «non evocano un gusto ma una situazione» Un certo gruppo sociale.
Chissà se anche in qualità di presentatrice del Dopofestival di Sanremo 2020 Myss Keta ci regalerà altri aneddoti sul cibo.
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