La mosca olearia è un insetto le cui larve scavano all’interno delle olive, compromettendo l’integrità del frutto e la qualità dell’olio.
La mosca olearia è un piccolo insetto che provoca danni seri agli olivi e ai frutti da essi prodotti. Il piccolo animaletto colpisce, in genere, tra giugno e ottobre e causa problemi deponendo le uova all’interno delle olive. A rischiare di essere compromessa è, dunque, la qualità dell’olio ma dal monitoraggio ai sistemi di prevenzione biologica, le strategie per combattere la terribile mosca non mancano.
Il ciclo biologico della mosca olearia
La mosca olearia, il cui nome scientifico è Bactrocera Oleae, è un dittero che si nutre della polpa delle olive, danneggiandole. Il corpo del piccolo insetto è lungo circa 5 mm e si presenta di colore bruno-dorato, mentre le ali appaiono trasparenti e gli occhi sono di colore verde intenso, con riflessi metallici. L’animale vive piuttosto a lungo per essere un insetto, dato che arriva ai 9 mesi di esistenza.
La femmina adulta depone le uova all’interno delle olive e, in poco tempo, la larva scava all’interno di esse vere e proprie gallerie. In 21-25 gg l’individuo è adulto. Una femmina depone, in genere, tra le 200 e le 250 uova, in genere uno per frutto. Tra fine giugno e metà luglio le condizioni si presentano di solito più propizie.
Cosa fa la mosca olearia?
La mosca olearia rappresenta negli uliveti una piaga. L’azione degli insetti interferisce, infatti, con la maturazione dei frutti e può portare alla caduta prematura delle olive. La resa delle colture risulta, dunque, compromessa. Le ferite che le mosche provocano al frutto, aprono, inoltre, la strada a batteri e altri microrganismi. A essere in pericolo è, ovviamente, anche la qualità dell’olio. Se i frutti utilizzati sono infestati il sapore risulta acido e sgradevole.
A che temperatura muore la mosca olearia?
A fare da grande nemico della mosca olearia è in molti casi, la temperatura. Il range entro cui l’insetto sopravvive incolume è compreso tra i 9 e i 35 °C. Al di sotto e al di sopra di questi l’adulto è inattivo. Le uova vengono deposte, in genere quando le colonnine di mercurio segnano 25 °C. Valori al di sotto dei 9°C e al di sopra dei 43°C risultano letali. A favore delle mosche vanno anche tassi di umidità elevati.
Come combattere la mosca olearia
Le strategie per evitare che le mosche olearie danneggino gli uliveti esistono. La prevenzione può essere affidata alla collocazione di trappole o all’utilizzo di determinate sostanze. Le prime sono ideate per catturare esemplari di entrambi i sessi, se basate sul colore attraente per gli insetti, o solo i maschi, se innescate da feromoni.
La seconda opzione prevede l’utilizzo di zeolite, caolino e olio di Neem. Il monitoraggio è affidato al controllo a campione delle olive. Importante è anche impegnarsi in una puntuale gestione dei terreni. Olive abbandonate sull’albero o a terra, e oliveti incolti possono, infatti, fare da serbatoi di popolazioni di insetti.
La mosca olearia può essere combattuta anche con l’agricoltura sostenibile. Mantenere intatta la biodiversità, e adibire una parte dei propri terreni al rewilding, ovvero dare via libera alla natura, può fare in modo che gli insetti che predano il fastidioso animale si muovano nell’area. Evitare ristagni di acqua è altrettanto utile. Tenere presente che il cambiamento climatico sta alterando i cicli naturali è ritenuto fondamentale.