Mettiamo a dieta Babbo Natale
Vi immaginate cosa potrebbe succedere se mettessimo a dieta Babbo Natale? Ogni anno qualcuno si lancia in una battaglia che sembra quella di Don Chisciotte contro i mulini a vento: far dimagrire Santa Claus. Il motivo è semplice, la sua panciona potrebbe diventare un cattivo esempio da non imitare. Tutto questo per colpa di un epidemiologo australiano.
Babbo Natale non è grasso, ha le ossa grosse
Vista la dedizione di Babbo Natale per il suo lavoro - la sua consueta agilità nel scalare tetti, immergersi nei neri camini delle case e aggirare inferriate dei balconi - dovremmo immaginarlo come un tipo parecchio atletico. Eppure lo vediamo con la sua immancabile panciona, e questo potrebbe non essere la cosa migliore, parola di Nathan Grills, epidemiologo alla Monash University in Australia.
Lo scienziato afferma che la figura di Babbo Natale è estremamente potente a livello di comunicazione pubblicitaria, basti vedere quanti prodotti lo scelgono come testimonial - qualcuno ha detto Coca-cola? Perché non fargli cavalcare una bicicletta piuttosto che una slitta, magari accontentando anche gli animalisti preoccupati per renne, facendolo snellire un po’ a furia di pedalare?
Nathan Grills pensa che il potere persuasivo del magico Santa Claus potrebbe spingere molti ragazzini a intraprendere attività salutari, associando la sua immagine non più agli sfarzosi pasti natalizi ma ad uno stile di vita più corretto. Se solo non aspettassimo tutti il Natale per concederci tutti gli strappi alle diete ferree che ci perseguitano il resto dell’anno...
Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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